Page 279 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO DECIMO
10.8 Semplice tabella cifrante dell’Esercito Austro Ungarico con chiave numerica
10.4 MIGLIORAMENTI NELLA SICUREzzA DELLE COMUNICAzIONI ITALIANE
iL primo scritto crittografico di Luigi sacco
Il Reparto crittografico concentrato in un unico ufficio, disponendo di risorse ancora limitate
dedica, durante il 1916, maggiori cure alla soluzione dei cifrari e alla decrittazione dei dispacci
nemici, piuttosto che alla progettazione di cifrari più sicuri e naturalmente adatti a un semplice
impiego soprattutto in prima linea.
D’altra parte, per compilare cifrari che non offrano facili appigli ai decrittatori e la cui soluzione
richieda settimane o addirittura mesi piuttosto che poche ore o giorni, occorrerebbero non soltanto
risorse adeguate, ma anche l’attribuzione di un incarico ufficiale, in modo da poter intervenire ef-
ficacemente in una materia molto “sensibile”, soprattutto per la contrarietà manifestata degli uffici
cifra degli alti comandi ad accettare cambiamenti o presunte complicazioni nel proprio lavoro.
Il capitano Sacco, nonostante l’assenza di un mandato ufficiale, avverte chiaramente l’inderoga-
bile necessità di compiere un passo decisivo verso il miglioramento di una situazione che ritiene
molto critica. Egli compila perciò, nei primi giorni di settembre del 1916, cioè quando ancora
si trovava a Codroipo, un rapporto in cui preliminarmente pone in evidenza i punti deboli dei
cifrari usati dall’Esercito e invita poi a un maggiore impegno affinché «nell’impiego dei nostri
sistemi di cifratura sia razionalmente evitato tutto ciò che può facilitare al nemico la decifrazione
dei nostri dispacci», indicando infine la strada da seguire per realizzare sistemi più sicuri.
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Il rapporto intitolato “Notizie sui sistemi di decifrazione e norme per il ciframento dei telegram-
61 L. Sacco, Notizie sui sistemi di decifrazione e norme per il ciframento dei telegrammi, Codroipo, 2 settembre 1916,
ISCAG, Racc.223.
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