Page 275 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO DECIMO




                  Il  disco  con  alfabeti  ordinati  su
                  ambedue le corone non offre però,
                  soprattutto se impiegato con chiavi
                  corte, alcuna garanzia di segretezza
                  in più rispetto al Militare Tascabile,
                  come risulta dall’esempio di critto-
                  gramma precedente.  Maggiori dif-
                  ficoltà  di  decrittazione  si  possono
                  conseguire mediante un disco in cui
                  uno degli alfabeti è disposto disor-
                  dinatamente, come quello metallico
                  riprodotto nella figura 10.5 ed espo-
                  sto in una mostra  temporanea  nel
                  Museo  della  Guerra  della  città  di
                  Mauthen in Carinzia.
                  Il  dispositivo  porta,  sulla  corona
                  esterna, divisa in 30 parti, un alfa-
                  beto disordinato con in più le lettere
                  ä, ö e ű, mentre sulla corona interna,
                  spostabile rispetto alla prima e divisa
                  anch’essa in 30 parti, è impresso lo
                  stesso alfabeto in forma ordinata. 45
                  La presenza di un alfabeto disordi-
                  nato consente di generare una plu-
                  ralità di gruppi di alfabeti, secondo
                  le modalità d’impiego del dispositi-
                  vo. Per questo motivo, se si adotta-
                  no particolari “combinazioni” nella
                  scelta  delle  diverse posizioni  del   10.5 Disco cifrante e decifrante austroungarico impiegato duran-
                  riferimento,  della  chiave,  del  testo   te la Grande Guerra
                  chiaro e del cifrato nelle due corone
                  del disco, la ricostruzione dell’intera tabella di Vigènére può risultare più laboriosa.  Ciò spiega
                                                                                              46
                  il commento esposto accanto allo strumento, riportato nella figura 10.5 in basso, ove si parla
                  di alto grado di sicurezza ottenibile mediante un “corretto uso” del dispositivo, ma si ricono-
                  sce come i decrittatori italiani siano riusciti a interpretare i dispacci codificati anche con questi
                  procedimenti. Non è nota l’origine di questo commento, che tuttavia corrisponde alla realtà dei
                  fatti accaduti poiché, al fine di decrittare dispacci così cifrati, possono applicarsi i metodi noti da
                  decenni menzionati in precedenza, oltre ad alcuni altri un po’ più sofisticati. 47
                  Andreas Figl, nel suo libro, non dichiara esplicitamente l’utilizzazione nell’Esercito austrounga-
                  rico durante la Grande Guerra, di cifrari derivanti dal Vigenére. Egli afferma però che durante il

                  45   Un altro disco cifrante uguale al precedente per la conformazione e distribuzione degli alfabeti si trova nel Museo Storico
                  dell’Esercito a Vienna ( J. Pricowitsch, op. cit. p.422).
                  46   L. Sacco, Manuale, op. cit., p. 43 - 48. Si dimostra che, per un determinato testo chiaro e una stessa chiave, si possono
                  ottenere dodici crittogrammi diversi cambiando le modalità di impiego, cioè per esempio ponendo in corrispondenza al
                  riferimento invece delle lettere della chiave, quelle del testo chiaro, ecc.  I dodici crittogrammi corrispondono a dodici
                  diverse tabelle di Vigenère, alcune delle quali con alfabeti disordinati quindi più difficilmente ricostruibili.
                  47   ibidem, p. 172 – 185. Per esempio, il metodo di Kerckhoffs è applicabile a tutti i sistemi polialfabetici con chiave corta
                  purché si disponga di qualche crittogramma cifrato con la stessa chiave. Da alcuni indizi contenuti nella comunicazione del
                  maggio 1918 si può desumere che il disco di cui trattasi sia stato introdotto al fronte italiano nei primi mesi di quell’anno.




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