Page 272 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
qui far a meno di rilevare l’analogia con l’elenco di 14 cifrari italiani individuati da Ronge
nell’anno 1916 - sono compresi, alle righe 4 e 5, due cifrari turco germanici. Il primo di essi è
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un «dizionario RT», usato cioè dalle stazioni radio, mentre il secondo si caratterizza come «al-
fabetico con trasposizione, a gruppi di 5 lettere». Alcuni indizi tra i quali soprattutto la dizione
“alfabeto cifrante” adoperata nel diario della Sezione R per uno dei telegrammi decrittati, fanno
propendere a ritenere l’”R2” coincidente con il dizionario RT della riga 4 nell’elenco di Sacco.
L’altra cifra “turco germanica” definita «alfabetica a trasposizione» alla quinta riga della lista,
non presentava comunque per Sacco alcuna difficoltà di soluzione, tenendo conto di quanto già
illustrato sulle forzature di quel genere di cifrari.
Non si esclude infine che alcuni dei numerosi dispacci menzionati nei diari della Sezione, prove-
nienti o diretti a stazioni RT turche, abbiano usato sistemi di cifratura diversi, come per esempio
il “Turco dell’esercito a cinque cifre”, indicato alla riga 15 dell’elenco più volte citato, per le
comunicazioni interne alla Turchia, secondo quanto avvalorato da un riferimento contenuto nei
diari a traduzioni di intercettazioni radiotelegrafiche dalla lingua turca.
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10.3 LE CIFRE DELL’ESERCITO AUSTRO UNGARICO SVELATE
una comunicazione deLLa sezione r
Una storia, succinta e purtroppo parziale, dei cifrari austriaci noti e risolti dal Reparto crittografico
fino all’aprile del 1918, emerge da una comunicazione della Sezione R inviata, nei primi giorni
di maggio, ai Servizi Informazioni del Quartier Generale Francese e della Forza di Spedizione
Americana, in risposta ad alcuni precisi quesiti posti dagli Alleati, sulla “Radio telegrafia e Crit-
tografia austriache”. La richiesta potrebbe essere stata motivata dalla notizia di un possibile invio
di truppe austriache al fronte occidentale, come in realtà accaduto nei mesi successivi. Il noto
crittologo e poi diplomatico americano J. Rives Childs ha conservato questo documento, tradotto
in inglese, nell’ambito di un variegato insieme di materiale crittografico da lui raccolto durante
la guerra. 36
Nell’introduzione della comunicazione, il suo estensore - probabilmente lo stesso Sacco o uno
dei suoi collaboratori - evidenzia l’esiguità del materiale crittografico disponibile dovuta alle
limitate trasmissioni radiotelegrafiche austriache, attive sul fronte italiano solo durante alcuni
mesi del 1916 e dal novembre del 1917 in poi. Si afferma però che trasmissioni più frequenti,
utili per la forzatura dei cifrari dell’Esercito austriaco, erano state intercettate soprattutto sul
fronte albanese e occasionalmente su quello russo (Ucraina e Bessarabia).
Solo per alcuni dei cifrari contenuti nella comunicazione sono indicati chiaramente i periodi di uti-
lizzo che, in quanto segue si cercherà, per i rimanenti, di individuare in base anche a qualche infor-
mazione dedotta dagli RTG decrittati e riportati, a titolo d’esempio, nel documento di cui trattasi.
Nella relazione della Sezione R si fa rilevare preliminarmente che «il servizio radiotelegrafico
austriaco, a differenza di quello dell’Esercito tedesco, non mostra un’organizzazione rigidamen-
te centralizzata e uniforme. Sembra, al contrario, che le unità subordinate abbiano una grande
libertà d’azione, specie per quel che concerne le regole di servizio e di cifratura. È stata anche
osservata una notevole inferiorità a fronte del Servizio tedesco riguardo sia all’abilità degli ope-
ratori, sia alla potenza e regolarità di funzionamento delle stazioni». L’osservazione riguardan-
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34 M. Ronge, Der Radiohorch, op cit., p.52a.
35 Diari Sezione R, 4 gennaio 1917, AUSSME, fondo B1,101S, Vol. 255c.
36 General Headquarters, Intelligence Service, Section R, Notes on Radio Telegraphy and Cryptography of the Austrian
Army, Rome, May 6, 1918, Replay to No. N.1753, of April 27, 1918, Childs Cipher Paper, Vol. 1, Chapter 3. Il testo è fir-
mato dal Capo del Servizio Informazioni, Colonnello (senza nome, ma si tratta evidentemente di O. Marchetti).
37 ibidem.
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