Page 269 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO DECIMO
Secondo Kahn, alcuni analisti della “stanza 40” dell’Ammiragliato britannico sarebbero stati
inviati in Italia nell’autunno del 1917, per collaborare con la Regia Marina nella soluzione delle
sopracifrature più complesse, forse anche perché il Reparto crittografico, oberato da nume-
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rosissimi compiti, non riusciva più a seguire l’evolversi delle cifrature adottate dalla Marina
austriaca.
Nel taccuino di Sacco è contenuta anche la descrizione del cifrario della Marina tedesca deno-
minato HVB (Handelsverkehrs Buch o libro commerciale), usato da navi mercantili e anche
dai sommergibili e dai dirigibili zeppelin, fino ai primi mesi del 1916. I gruppi cifranti sono
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in questo caso costituiti da quattro lettere, scelte in un alfabeto ridotto di 19 e ordinate secondo
la successione alfabetica. L’acquisizione del HVB non sembra aver apportato notevoli vantaggi
perché il cifrario era caduto già da tempo in mani britanniche e la Marina tedesca lo aveva sosti-
tuito nei primi mesi del 1916.
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Il possesso del KOD ha invece creato, per un periodo di tempo non trascurabile, nel settore delle
comunicazioni navali soprattutto dei sottomarini, una situazione crittografica quasi invertita ri-
spetto a quella verificatasi al fronte terrestre per il cifrario a fodera rossa.
un sommergibiLe per tre bandiere
Come già illustrato, tutti gli
eserciti catturando intere
stazioni di ascolto radio e te-
lefoniche o analizzando i do-
cumenti requisiti a prigionie-
ri e disertori hanno acquisito
interi o parti di cifrari e ot-
tenuto preziose informazioni
sui metodi e sugli strumenti
di decrittazione del nemico.
Tuttavia, il recupero dei co-
dici navali soprattutto nelle
unità nemiche affondate ha
sicuramente conseguito una
maggiore notorietà grazie
anche alla numerose pub-
blicazioni sul tema fiorite
dopo la guerra. Molto famo-
se sono le catture dei codici
Pontone semovente ANTEO della Marina Italiana (Archivio foto- della Kaiserliche Marine e in
grafico AUSSMM) particolare il rinvenimento
del “SKM” nell’Incrociatore Magdemburg incagliatosi nel Golfo di Finlandia. Meno co-
nosciuta è invece l’operazione portata a termine dalla Marina italiana sul sommergibile
UC12/U24, con il recupero dei cifrari della Marina austriaca e tedesca.
L’U-Boot tedesco UC12, della classe posamine, appena varato nel maggio del 1915 viene
smontato in sezioni e inviato per ferrovia a Pola, ove passa ad operare nella k-u.k. Krieg
23 D.Kahn, op. cit., p. 278.
24 Alberto Santoni, Il Primo Ultrasecret, l’influenza delle decrittazioni britanniche sulle operazioni navali della guerra
1914 -1918, Mursia, 1985, p. 58 - 60.
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