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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               ratori ne sono venuti in possesso.
               A questo proposito, è noto come la Marina italiana abbia approfittato, prima dell’estate del 1916,
               di alcune occasioni per rovistare negli scafi dl navi austriache affondate. Per esempio, durante la
               battaglia di Cattaro, il 28 dicembre del 1915, il cacciatorpediniere Lika, affondato nei pressi di
               quella località, era stato, subito dopo, visitato da palombari italiani, inviati al fine di recuperare
               documenti interessanti e soprattutto cifrari.
               Poi, nell’aprile del 1916, la Marina italiana aveva riportato a galla il sommergibile posamine
               austriaco U24, affondato il mese precedente per l’esplosione di una sua mina e giacente in acque
               non molto profonde nel golfo di Taranto. L’unità costruita in Germania e equipaggiata con perso-
               nale tedesco, si presentava in discrete condizioni anche dopo l’affondamento, tanto da venire poi
               riadattata e utilizzata dagli Italiani. Il recupero, dei cifrari di cui trattasi è probabilmente avvenu-
               to proprio in queste circostanza. Nell’inserto successivo si narrano le vicende del sommergibile
               U24, mentre per ora si focalizza l’attenzione sulla natura dei due cifrari e in particolare di quello
               della Marina austroungarica.
               Tenendo conto delle date sopra indi-
               cate, si ritiene che l’edizione posse-
               duta  dal  Reparto  crittografico  fosse
               la  prima  di  una  serie  adottata  dagli
               Austriaci durante la guerra e identifi-
               cata con la sigla iniziale KOD. Infat-
               ti, la successiva versione denominata
               KODEIN sarebbe stata rilasciata, se-
               condo uno studio effettuato presso gli
               archivi inglesi, nel settembre del 1916,
               quindi dopo i recuperi di cui sopra.
                                              14
               La Marina austroungarica ha emes-
               so poi numerose versioni del cifrario
               fino  alla  sesta  (KODSECHS),  im-
               piegando diversi metodi di sopraci-
               fratura. 15
               Per comprendere la struttura dei ci-
               frari della serie KOD, si fa riferimen-
               to alla quarta versione (KODVIER)
               entrata in vigore nel 1918, di cui la
               prima pagina è riportata nella figura
               10.1,  ove si nota come la stampa
                    16
               del cifrario risalga al 1916. Le ver-

               sioni successive sono state quindi
               ottenute mediante  aggiunte e  sosti-
               tuzioni apportate a quella originaria.  10.1  Prima  pagina  del  cifrario  KODVIER  della  Marina  Au-
               Non è chiaro se i dispacci decrittati   stroungarica

               14   Nikolaus Sifferlinger: Le intercettazioni radio austro - ungariche e inglesi nel Mediterraneo durante la prima Guerra
               Mondiale, in “La Guerra Navale 1914 - 1818”, a cura di A. Rastelli e A. Massignani, G. Rossato, Ed., Novale, Valdagno,
               2002. p.160 e s. L’Autore ha consultato documenti degli archivi inglesi ove si descrivono, tra l’altro, i codici rinvenuti dagli
               Italiani nel relitto del sommergibile U24. Nell’articolo, si spiega che la versione KODEINS differisce rispetto a quella base
               denominata KOD, principalmente per l’inversione della numerazione nella colonna di sinistra di ogni pagina (da 99 a 50
               invece che da 50 a 99) e per il cambiamento di numerazione delle pagine, come in tutti i repertori paginati.
               15   J. Pricowitsch, op. cit., p.453.
               16   Filippo Sinagra, Codici italiani e non della Prima Guerra Mondiale, libro non pubblicato, p.387 - 424. Il cifrario è con-
               servato nel Kriegsarchiv di Vienna.

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