Page 270 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
smarine con nome U24, bandiera austriaca ed equipaggio tedesco, dando luogo a uno dei
numerosi e gravi atti ostili compiuti dalla Germania contro l’Italia quando ancora i due
Paesi non erano in guerra dichiarata. 26
Durante i suoi raid in Adriatico, l’U24 posa numerosi campi minati provocando l’affon-
damento di sei unità navali italiane o alleate, per complessive più di 3.000 tonnellate,
fino al marzo del 1916, quando durante la posa di mine nel Golfo di Taranto, affonda, a
seguito di un’esplosione accidentale e giace poi, spezzato in tre tronconi, su un fondale di
circa 30 metri a 1.500 metri dalla costa. Tutti i 15 marinai tedeschi membri dell’equipag-
gio muoiono nell’esplosione.
A questo punto, entra in scena un pontone gru semovente attrezzato per i recuperi di navi
affondate, denominato “Anteo”, di stanza proprio a Taranto, che in circa due settimane, con
l’ausilio di palombari specializzati, riporta a galla i tronconi dell’U24. Le salme recuperate
dei Marinai sono ricomposte nel Cimitero comunale
di Taranto ove riposano tuttora sotto una bella lapide
riprodotta nella foto qui di fianco.
Il sommergibile, come tutte le unità di questo tipo, era
munito di ricetrasmettitore radio, e possedeva sia il
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codice KOD della Marina Austriaca sia l’HVB della
Marina Tedesca, due voluminosi libri protetti ciascu-
no da un pesante involucro metallico che ne permet-
teva il rapido affondamento, nei casi in cui si manife-
stavano pericoli di cattura. Copie di ambedue i libri
sono inviati ai Servizi informazioni inglese, francese
e a quello dell’Esercito italiano che li affida a Luigi
Sacco quando ancora questi si trova a Codroipo.
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Indubbio interesse riveste la sorte successiva del
relitto dell’U24 che, trasportato nel bacino di ca-
renaggio dell’Arsenale di Taranto e sottoposto a
lavori di ricostruzione, riguardanti anche l’impian-
to radiotelegrafico, ritorna in mare dopo circa un
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anno, divenendo il primo sommergibile posamine
della Marina italiana con il nome di X1, prototipo
delle unità della serie X e protagonista di alcune im-
portanti pose di campi minati in Adriatico. 30
Raro caso di un sommergibile che ha operato sotto Lapide dedicata ai marinai tedeschi del
tre bandiere: la tedesca, l’austriaca e l’italiana! sommergibile U24 (Cimitero di Taranto)
26 Le notizie sull’operazione di recupero provengono dal documentato articolo di Claudio Rizza, Sotto tre bandiere, Storia
Militare, n° 243, dicembre 2013, p.45-53.
27 Durante la guerra, si scoprì la possibilità di mantenere il collegamento anche in immersione, a profondità non molto
elevate, adoperando frequenze sufficientemente basse. Esperimenti condotti dai Francesi nel 1917 consentirono di ricevere
le trasmissioni della Torre Eiffel e di altre stazioni di grande potenza a 2.000 km di distanza e a una profondità di 4 metri
sotto il livello del mare.
28 Sappiamo che i sottomarini tedeschi operanti in Adriatico sotto bandiera austriaca disponevano dei cifrari di entrambe le
marine e il fatto che Sacco possedesse i due cifrari convalida l’ipotesi che questi siano stati recuperati da un sommergibile
come il citato U24.
29 AA.VV., Costruzione e riparazione di naviglio in Cronistoria documentata della Guerra marittima italo - austriaca
1915 -1818, Prima Collezione Fascicolo II, p.6, AUSSMM, 2015, Roma, versione digitale.
30 AA.VV., I nostri sommergibili durante la Guerra 1915 -.1918, in Cronistoria documentata della Guerra marittima italo
- austriaca 1915 -1818, Terza Collezione, p.161 -163, AUSSMM, 2015, Roma, versione digitale.
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