Page 290 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               Generale del Genio il primo dicembre del 1916 e diramata un mese più tardi a tutte le Sezioni RT,
               sarà poi denominata “Cifrario Beta”, per l’utilizzazione della sigla “beta” come segno di separa-
               zione tra preambolo e indirizzo, tra indirizzo e testo dei dispacci, ecc.  Nel marzo successivo si
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               stabiliscono anche le istruzioni per la trasmissione dei telegrammi in caso di interruzione delle
               linee fisiche di collegamento tra stazioni intercettatrici e Sezione R.


               i rapporti con gLi aLLeati
               Dai diari della Sezione R si evince che il giorno 3 febbraio del 1917 «il Colonnello Cartier Capo
               dell’Ufficio RT francese è ricevuto dal Capo della Sezione R e messo in comunicazione col Capo
               del Reparto RT col quale ha una lunga conferenza». Il giorno successivo «il Colonnello Cartier ha
               una seconda conferenza con il Capo del Reparto RT e si congeda ripartendo da Roma in giornata». 4
               Queste scarne notizie segnano senza dubbio l’inizio di una rinnovata collaborazione tra i crittologi
               degli eserciti italiano e francese, ma inducono ad aggiungere qualche commento. Il Colonnello
               Françoise Cartier o, più precisamente de Cartier, è il Capo della “Section du Chiffre” inserita
               nel “Deuxième Bureau”, il Servizio Informazioni dello Stato Maggiore dell’Esercito francese.
               Cartier dispone, da vari anni prima del 1917 di un efficiente reparto, distintosi per aver risolto
               numerosi cifrari usati dai Tedeschi al fronte occidentale.
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               Si ricorda, in particolare, che il Colonnello francese era stato uno degli interlocutori di Sacco
               durante la missione a Parigi nel luglio del 1915 e che, in quell’occasione, i tentativi di ottenere
               un aiuto in un momento particolarmente critico per le limitate capacità crittologiche italiane era
               fallito, si ritiene, anche per la scarsa generosità dimostrata dagli Alleati.
               La situazione all’inizio del 1917 sembra completamente cambiata. Non è più il Capitano italiano
               che va a Parigi per chiedere il supporto dei maestri francesi, ma è il Capo dei “famosi decrittato-
               ri” d’Oltralpe che, ben consapevole dei successi ottenuti da Sacco, compresi quelli di cui si dirà
               tra poco, gli porge visita a Roma intrattenendosi a colloquio con lui per un paio di giorni. Le in-
               formazioni scambiate durante l’incontro non sono note, sappiamo però che qualche giorno dopo
               l’incontro, Sacco redige una relazione dal titolo “Notizie sul R.T. francese”  inviata all’Istituto
               R.T. di Roma, oltre naturalmente all’Ispettore Capo del STM.
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               Françoise Cartier compirà un’altra missione in Italia tra la fine di ottobre e i primi di novembre
               del  1917, allo scopo di visitare il Corpo di spedizione francese giunto nelle retrovie italiane
               subito dopo i fatti di Caporetto. Secondo quanto raccontato dallo stesso colonnello francese, egli
               avrebbe, in tale occasione incontrato, oltre a Bardeloni, anche Sacco, in una località non definita
               della zona di guerra, ma la notizia non trova conferma negli spostamenti dell’Ufficiale italiano
               riportati sempre puntualmente nei diari della Sezione R.
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               3   Diari Sezione R, 1 dicembre 1916 e 8 marzo 1917, AUSSME, B1, 101S, Vol. 251c e 267c;. Servizio Informazione,
               Sezione R, Norme per la trasmissione telegrafica col filo dei r.t.g. nemici intercettati, 1 ° gennaio 1917. I crittogrammi sono
               suddivisi in tre categorie asseconda che comprendano gruppi di cifre, gruppi di lettere costituenti parole pronunciabili o
               gruppi di lettere non pronunciabili. Nei primi due casi gli RTG si trasmettono così come sono stati intercettati, con alcune
               aggiunte, mentre nel terzo caso, soprattutto al fine di evitare errori di trasmissione, ciascuna lettera si deve sostituire con
               un gruppo di tre lettere che hanno tra loro, al più una lettera in comune. Si stabilisce inoltre in qual modo indicare lettere o
               gruppi mancanti oppure di incerta interpretazione e si indica come formattare i telegrammi.
               4   Diari Sezione R, op. cit., 3 febbraio 1917, AUSSME,101S, Vol. 261c.
               5   Il Colonnello Cartier ricopre quest’incarico ufficiosamente sin dal 1906, ufficialmente dal luglio del 1912. (Gérard Arboit,
               L’émergence d’une cryptographie militaire en France, Centre Française de Recherche sur le Renseignement, Paris, Note
               Historique N° 15).
               6   Diari Sezione R, op. cit., 8 febbraio 1917, AUSSME, fondo B1, 101S, Vol.261c. Il promemoria conteneva evidentemente
               notizie di carattere tecnico. Infatti l’Istituto militare radiotelegrafico «sanzionato con legge del 13 luglio 1911 provvede al
               coordinamento tra i servizi radiotelegrafici della Marina e della Guerra» ed è cento di ricerca e alta formazione» (AUSSME,
               fondo F4, Uff. Ser., busta 12).
               7   La notizia della seconda missione in Italia è contenuta in F. Cartier, Souvenirs du General Cartier, Une visite au Grand
               Quartier Général italien, La Revue des Transmissions, N° 87, 1959  p.36 - 39. Queste memorie raccolte dai familiari di

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