Page 351 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO TREDICESIMO
Per far fronte alla scarsezza delle forniture, l’Esercito aveva ampliato le proprie capacità produt-
tive, costituendo in Roma, nel 1917, l’Officina di Costruzione Elettrotecnica e Radiotelegrafica.
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Ciò nonostante, l’approvvigionamento di apparati di Telecomunicazioni rimane insoddisfacente
fino alla fine del conflitto.
Uno dei settori in cui si concentra maggiormente la domanda di apparati radio riguarda le co-
municazioni all’interno delle divisioni ove l’esperienza bellica dimostra sempre più chiaramente
la fragilità degli altri mezzi. All’inizio del 1918 si ordina alla Marconi Wireless una notevole
quantità di ricetrasmettitori da 100 W a onda persistente, ma la fornitura di questi sistemi utiliz-
zati anche per collegare i campi di aviazione con i propri Comandi disposti a non grandi distanze
(figura 13.2), avviene a ritmi piuttosto lenti.
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13.1 Mappa delle stazioni radio di tutte le tipologie impiegate dall’Esercito italiano nell’aprile 1918
13.3 Zone radiotelegrafiche stabilite all’inizio del 1918
L’elevata domanda di traffico richiede la revisione dei criteri per l’utilizzazione dello spettro
radio. «Il territorio in stato di guerra in cui funzionano le stazioni radiotelegrafiche dell’Esercito
operante, viene diviso in tre grandi zone Radiotelegrafiche per ciascuna della quali è fissata
una propria onda di trasmissione da usarsi per tutta la corrispondenza interna alla zona». Nella
cartina di figura 13.3 sono indicate, tra l’altro, le lunghezze d’onda da utilizzare e le stazioni di
riferimento che fanno capo la Comando Supremo. Nei mesi successivi, alla suddivisione geo-
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3 L’officina, destinata alla costruzione di apparati di telecomunicazioni, assorbe i laboratori del Battaglione Dirigibilisti e
del 3° Reggimento Genio, raggiungendo alla fine del conflitto una forza lavoro di circa 200 operai, tutti militari.
4 Ispettore Capo STM, Relazione tecnica sul Servizio Radiotelegrafico dell’Esercito, op. cit. p. 9; Ispettore Capo STM,
Circolare, prot. n° 7880, 11 marzo 1818, ISCAG, Racc. 226. Per le comunicazioni di prima linea sono richieste anche stazioni
di potenza inferiore, fornite dalla S.F.R con apparati da 50 W e dalla Marconi con apparati da 40 W.
5 Ispettore Capo STM, Nuova organizzazione del Servizio Radiotelegrafico dell’Esercito Operante, Ordini di Servizio 68 -
75, 1 gennaio 1918, ISCAG, Racc. 232. Per le stazioni con potenza inferiore a 200 W, erano già riservate le onde comprese
tra 700 e 550 m, mentre per le comunicazioni con aeroplani s’impiegano onde al di sotto dei 500 m a cui successivamente
accedono anche le stazioni di potenza minore o uguale a 100 W. Per le comunicazioni con la Rete Nazionale si adopera
l’onda E pari a 900 m e per quelle con la Marina l’onda D = 1200 m. Altri provvedimenti di carattere organizzativo riguar-
dano la formazione di una Sezione Radiotelegrafica per ciascun CdA e l’unificazione di tutti i servizi radioelettrici compresi
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