Page 360 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
Inoltre, il “D” non rimane limitato alle Divisioni e si va diffondendo in raggruppamenti e unità
di livello superiore. Per esempio, e non si tratta assolutamente di un caso isolato, il Comando
d’Artiglieria della 4 Armata adopera il “D” per tutte le comunicazioni con le Unità dipendenti,
a
dai Comandi d’Artiglieria dei Corpi d’Armata fino agli osservatori.
Di questa evoluzione è consapevole il Reparto crittografico, così che nei documenti ufficiali
emessi dalla Sezione R, negli ultimi mesi del conflitto, il “D” è incluso tra i cifrari utilizzati
anche da unità superiori alla Divisione. La sua diffusione provoca un ulteriore aumento delle
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versioni contemporaneamente esistenti e conseguentemente delle difficoltà incontrate dagli ana-
listi austroungarici per orientarsi in un elevato insieme di cifrari, solo apparentemente simili.
Il “D”, viene infatti menzionato nelle memorie di Ronge una sola volta, perché trovato indosso
a un ufficiale di cavalleria italiano catturato il 9 luglio del 1918. Nella nota contenente la notizia
si aggiunge che il cifrario è introdotto in quel periodo, dimostrando una scarsa conoscenza non
solo dell’epoca d’entrata in servizio del cifrario, ma anche della sua possibile coincidenza con
quello “di sillabe e parole” adottato, secondo lo stesso Ronge, a giugno dell’anno precedente.
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Comunque, la conoscenza dello schema del cifrario, acquisita probabilmente dagli Austriaci in
tale occasione, non ha consentito la decrittazione dei dispacci utilizzanti il “D”, fatta eccezione
per quelli della Divisione di appartenenza dell’Ufficiale italiano catturato, solo per il tempo ne-
cessario a modificarlo radicalmente, secondo i suggerimenti contenuti nelle istruzioni per l’uso.
iL cifrario r
Per fornire un cifrario maneggevole destinato a proteggere la segretezza soprattutto del fo-
nogrammi ma anche dei radiogrammi scambiati tra unità combattenti di minori dimensioni,
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nell’aprile del 1918 è distribuito ai
Comandi dei Reggimenti di Fante-
ria ed equivalenti delle altre Armi
il “cifrario R”, da usare per lo
scambio di dispacci telefonici e ra-
diotelegrafici con le unità sottopo-
ste fino ai Comandi di Battaglione.
Nella figura 13.9 è mostrata la co-
pertina delle Istruzioni per l’uso
del Cifrario R contenenti 15 pa-
gine e due esemplari del cifrario
uno parzialmente riempito, a titolo
d’esempio, e uno “in bianco”. Il
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cifrario R è contenuto in un foglio
che, ripiegato in quattro parti, as-
sume dimensioni tascabili.
13.9 Copertina del manuale di istruzione del Cifrario Reggimentale R Secondo le norme d’impiego:
23 Si veda ad esempio: Servizio Informazioni, Norme per l’uso e la compilazione di cifrari, op. cit.
24 M. Ronge, Der Radiohorch, op cit., p. 35 - 36. Subito dopo, Ronge riferisce di un dispaccio del XVI Corpo d’Armata
italiano in cui si comunica che «il nemico è in possesso del cifrario D» e si dispone, come contromisura, «la sostituzione
delle cifre da 0 a 9 con altre scelte in modo disordinato». Si rileva che il metodo di sopracifratura ipoteticamente adottato
non coincide con quello prescritto nelle istruzioni del cifrario.
25 Si vedano a questo proposito i capitoli successivi.
26 Biblioteca ISCAG, coll. XXXI A, n°11129.
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