Page 392 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               smittente  della 1 Sezione  Radiogoniometrica  di  Padova,  per  permettere  ai  Plenipotenziari
                               a
               austriaci di scambiare con i loro referenti a Vienna dispacci anche molto lunghi e complessi.
               Il collegamento è prontamente costituito attraverso le due tratte austro ungariche di Baden -
               Budapest e Budapest – Pola, una tratta internazionale tra le stazioni di Pola e Coltano, aduse a
               realizzare questo tipo di collegamenti, ma certo non tra località degli opposti schieramenti,  e
               infine la tratta Coltano – Padova. Il servizio fornito nei drammatici giorni delle trattative fu com-
               pletamente soddisfacente, riuscendo sempre a recapitare i telegrammi in tempi molto brevi. 56
               Subito dopo l’Armistizio numerose incombenze internazionali vengono affidate alle esistenti
               Sezioni radiotelegrafiche e a sette nuove Sezioni, spesso collegate ai compiti del Servizio Informazioni
               nelle terre occupate, nelle Colonie e all’Estero. 57
               Una nuova Sezione RT è inviata in Boemia con il Comando del Corpo d’Armata cecoslovacco;
               un’altra Sezione trova impiego in Dalmazia, addetta al Comando delle truppe ivi dislocate; altre
               ancora sono destinate alle varie zone di occupazione e in Oriente. Una stazione campale da 3
               kW ed una ad onde persistenti, installate a Vienna, assicurano le comunicazioni con l’Italia della
               Missione Militare italiana nella Capitale austriaca.
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               Le Missioni Militari a Vienna, Berlino e nelle altre Capitali, così come i Centri principali di
               raccolta informazioni impiegano il nuovo cifrario S. I. B. Per tutte le altre radiocomunicazioni
               dell’Esercito, comprese quelle delle Unità operanti nei settori pocanzi menzionali, «la cifratura
               da eseguirsi a cura dei Comandi ed Autorità mittenti, dovrà farsi con uno dei cifrari autorizzati»,
               cioè solo con quattro cifrari, compresi tra quelli inviolati durante il conflitto. Si tratta «dell’”S.I.”
               con tabella grigia a gruppi di 5 cifre; dell’Interalleato (I. A.) a gruppi di 3 o 6 lettere;  del divi-
               sionale tipo “D” a gruppi di 3 o 6 cifre» tutti creati dal Reparto crittografico e di un nuovo reg-
               gimentale tipo “R”, a gruppi di 5 lettere. 59


               smobiLitazioni
               Il 17 novembre, la segreteria della Sezione R invia la seguente richiesta al Comando Territoriale
               del Corpo di Stato Maggiore: «Si prega di voler provvedere all’effettivo trasferimento del Ten.
               Col. Sacco Cav. Luigi al Comando del 3° Gruppo Centri di Mobilitazione Genio - Reparti e
               Servizi Radiotelegrafici.» 60
               La lettera di trasferimento di Sacco parte dopo soli 13 giorni dall’entrata in vigore dell’armistizio
               e un così repentino “abbandono” del Reparto crittografico da parte del suo indiscusso comandan-
               te e fondatore può, a prima vista, lasciare perplessi. A ben guardare però, si possono individuare
               alcune ragionevoli giustificazioni, tra cui occupa un posto preminente un certo “esaurimento”
               dello stesso Sacco, testimoniato dal Capo del Servizio Informazioni che, a proposito del lavoro
               svolto dal Tenente Colonnello ricorda:

                     Lo scarsissimo personale veramente idoneo, il Capo del Reparto e qualche altro ufficiale,
                     finì per essere quasi esaurito. Né basta. Il Capo del Reparto crittografico centrale che era
                     ufficiale del Genio doveva seguire la carriera nella sua Arma […] e molte volte fu richiesto
                     che a tale condizione egli adempiesse. Il Capo del Servizio dovette lottare per conservarlo
                     proprio allora che egli era indispensabile: doveva mantenere e sviluppare l’Ufficio centrale
                     di deciframento, doveva provvedere alla compilazione di cifrari che occorreva rinnovare o
                     modificare costantemente, compresi cifrari e cifrarietti interalleati, doveva istruire gli uffi-


               56   1  Sezione Radiogoniometrica, Relazione sull’operato, op. cit., p.6.
                  a
               57   Ispettore Capo STM, Relazione Tecnica sul Servizio Radiotelegrafico, op. cit., p.14.
               58   ibidem. Il collegamento radio comprende ora solo due tratte: Vienna - Pola e Pola - Padova.
               59   Ufficio Operazioni, Circolare riservatissima, Oggetto: Norme sul ciframento dei dispacci r.t.,10 giugno 1919.
               60   Diari Sezione R, op. cit., 28 novembre 1918, AUSSME, Fondo B1, 101S, Vol.329d. Sacco era stato promosso Tenente
               Colonnello per meriti speciali nell’aprile del 1918.

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