Page 388 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
nuovo cifrario che non è che una modifica del precedente». Con ogni probabilità si tratta del ci-
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tato “Schlüsselheft” impiegato all’interno delle Divisioni e denominato “germanico” dagli stessi
Austriaci perché proveniente, con piccole modifiche, da quello impiegato nell’Esercito tedesco.
Perciò, “la modifica del precedente” si riferirebbe alla seconda edizione dello “Schlüsselheft”.
La prova dell’avvenuta soluzione di questi cifrari risiede nell’interpretazione della corrispon-
denza radiotelegrafica tra i Comandi di Divisione austriaci e le unità dipendenti, alla vigilia
dell’attacco italiano del 24 ottobre. Nell’informazione inviata al Comando Supremo italiano
dalla 4 Armata, il 21 ottobre, si legge:
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Da due giorni il nemico attende la nostra offensiva da mezzanotte all’alba.
Risulta da radiotelegrammi intercettati che il Comando della 40 Divisone Honved il giorno
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20 ha dato il comando di tenere preparate le truppe in dette ore.
Risulta ancora che le truppe della 17 Divisione a.u. devono rimanere in “ “ALLARME” “
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dalle ore 4 alleore 6 antimeridiane. 44
Insomma, le capacità crittografiche dell’Esercito italiano non più concentrate in un solo nucleo
di eccellenza, sono maturate a tal punto da aver ragione, sul campo, dei pur dotati e preparatis-
simi avversari.
L’intercettazione e decrittazione delle radiocomunicazioni nemiche continua per tutta la durata
della battaglia fino alla rotta delle Armate austriache.
La radio neLLa battagLia concLusiva
Il passaggio dalla guerra statica di trincea a una guerra di rapido movimento, a seguito dello
sfondamento delle linee nemiche, era programmato da tempo dai comandi italiani che avevano
individuato, per ogni unità, un numero limitato di itinerari chiamati “assi di collegamento” lun-
go i quali si prevedeva di far avanzare le truppe e quindi disporre i comandi tattici e i centri di
raccolta notizie, comprendenti anche i centri di comunicazione.
Nelle disposizioni impartite dai Comandi d’Armata riguardo i “collegamenti nella guerra di movi-
mento” si nota la priorità conferita ai sistemi di telecomunicazione rispetto ad altri mezzi tradizionali,
acustici o ottici, rilevando per questi ultimi che «nei terreni come il nostro, la loro portata è breve». 45
Per la 3 Armata, è previsto che le linee telefoniche e telegrafiche superino il Piave utilizzando
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cavi subacquei posati lontano dai ponti o passerelle, maggiormente soggetti al fuoco nemico, e
si sviluppino lungo gli assi di collegamento alla stessa velocità con la quale avanzano i comandi
garantendo il collegamento tra questi secondo le esistenti gerarchie.
Per quanto riguarda le comunicazioni radio, il Comando dell’Armata stabilisce che «tutti i co-
mandi fino a quello di divisione compreso, corrispondano fra loro consegnando i radiotelegram-
mi alle stazioni RT già cifrati col cifrario “grigio”». Solo nel caso in cui uno dei due corrispon-
denti non sia dotato delle tabelle grigie, è concesso di consegnare alle stazioni RT i telegrammi
in chiaro per essere da queste cifrati con il cifrario di servizio ‘”SA”, già entrato in vigore. «Per
le comunicazioni radiotelegrafiche con i comandi appartenenti agli eserciti alleati, i messaggi
saranno invece cifrati con cifrario I.A. (Interalleato)».
Disposizioni analoghe vengono diffuse per l’impiego dei sistemi di geofonia facilmente traspor-
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43 Comando 4 Armata, Attività radiotelegrafica nemica sul fronte dell’Armata dal 18 settembre al 4 ottobre 1918.
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44 Comando della 4 Armata, Ufficio I. T. O., Comunicazione al Comando Supremo - Ufficio Operazioni e ai Comandi della
4 e della 12 Armata, 21 ottobre 1918, AUSSME, Fondo E1, busta 90.
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45 Comando della 3 Armata, Stato maggiore, Collegamenti nella guerra di movimento, 21 ottobre 1918, AUSSME, Fondo
a
E1, b. 111.
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