Page 383 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO QUATTORDICESIMO




                  del Servizio. Il nuovo cifrario denominato “S.I.B.” - questa volta la “B” sta proprio a indicare
                  la successione rispetto all’ “SI” -  viene quindi distribuito il 14 ottobre a un numero limitato di
                  indirizzi corrispondenti agli Enti sopra elencati. 29
                  Il “S.I.B.” comprende un vocabolario disordinato con gruppi cifranti di 4 cifre e 10 tabelle di
                  sopracifratura contraddistinte dai numeri da 0 a 9.  In ogni crittogramma la tabella si cambia al
                  termine delle frasi con stop e i numeri della tabella prescelta sono quelli del protocollo a comin-
                  ciare dall’ultimo. Le tabelle convertono, ovviamente in modo diverso, ciascuna coppia di cifre
                  risultante dal vocabolario in una sillaba di due lettere. Queste sono poi assemblate in gruppi di
                  dieci lettere pronunciabili. 30
                  La figura.14.7 contiene un estratto del manuale d’istruzione del SIB in cui si spiega come effet-
                  tuare la sopracifratura.
                  Per le comunicazioni di carattere meno riservato, il Servizio Informazioni continua a utilizzare
                  l”SI” e alla corrispondenza ordinaria prescrive di applicare addirittura l’”M13” sopra cifrato.
                  Non è sicuro che il “S.I.B.” sia entrato in esercizio, prima della fine del conflitto, con tutti i cor-
                  rispondenti del Servizio Informazioni, a causa della difficoltà di raggiungere alcune sedi lontane
                  e collegate solo saltuariamente mediante corrieri sicuri. Si è certi che il “SIB” insieme all’ “SI”
                  con tabelle grigie e alcuni altri sistemi cifranti inviolati resteranno in vigore per durate non tra-
                  scurabili, anche dopo il 4 novembre 1918.



                  14.3 LO SPOSTAMENTO DEL RAPPORTO DI FORzE

                  i cifrari itaLiani invioLati
                  Occorre premettere che un elenco dei cifrari impiegati dall’Esercito italiano nella Grande Guerra e
                  inviolati dagli Austriaci, compilato sula base di quanto illustrato nelle pagine precedenti, non può
                  considerarsi esaustivo. Infatti, alcuni cifrari, raramente menzionati nei documenti italiani, non sono
                  noti neppure per permetterne una sommaria descrizione.  Ulteriori ricerche sul tema potrebbero
                                                                     31
                  riservare qualche sorpresa anche per quel che riguarda il novero dei cifrari non risolti.
                  Tra tutti i cifrari esaminati nelle pagine precedenti, sono stati selezionati quelli che, con elevata
                  probabilità, non risultano forzati dai critto analisti austriaci, sintetizzando il risultato nella tabella
                  riportata qui di seguito. Nel compilare l’elenco, ci si è limitati a considerare le cifre più rilevanti dal
                  punto di vista crittografico e della diffusione, escludendo quelle impiegate da singole Armate come
                  lo “z” oppure per specifici impieghi come l’”FT” o il “C5”, anche se non citati dalle fonti austriache.
                  Qui di seguito si espongono brevemente i criteri adottati per l’inserimento di ciascun cifrario
                  nella tabella seguente.
                  Il “Verde”, impiegato con estrema parsimonia dai più alti Comandi italiani, non viene mai citato
                  dalle fonti austriache esaminate, se non con riferimento a un altro cifrario con lo stesso colore
                  della copertina, ma del tutto diverso e impiegato solo localmente.
                  Per il “D” e l’”R” vale la loro struttura provvisoria che ne impedisce una soluzione generale e
                  duratura.
                  Come già esposto, l’”R”, il “D”, l’Interalleato e l’”SI” (edizione 1918) formano la breve lista
                  di cifrari inviolati compilata da O. Marchetti, secondo le dichiarazioni rilasciate dopo la guerra
                  da Ufficiali austriaci prigionieri che avevano operato nell’ambito dei Penkala. Inoltre, sia il

                  29   Servizio Informazioni, Sezione R, circolare «Nuovo Cifrario S.I.B:», 14 ottobre 1918, AUSSME, Fondo F3, b. 28.
                  30   Servizio Informazioni, Istruzioni sulle tabelle pel cifrario SIB, Biblioteca  ISCAG,  coll. XXXI A, n°11129. Il formato di
                  10 lettere si impiega per ridurre il costo quando il cifrario è usato per telegrammi inviati attraverso la rete pubblica ove la
                  tariffa unitaria è applicata a parole pronunciabili di 10 lettere o a gruppi di 5 cifre..
                  31   Tra questi rientrano per esempio i Cifrari della serie V (V1, V2, V3) impiegati nel 1917 e non rinnovati con una nuova
                  edizione denominata V4, dopo lo spostamento del fronte dall’Isonzo al Piave, per esplicita opposizione della Sezione R.


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