Page 386 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
conduce inevitabilmente alla riduzione del numero di dispacci decrittabili.
Infine nell’ottobre del 1918, con l’introduzione delle “tabelle grigie” e dei Cifrari di servizio
SA e SC, difficilmente risolubili nei tempi intercorrenti tra la loro introduzione e l’inizio della
battaglia decisiva, la morsa intorno agli analisti austriaci si va definitivamente chiudendo anche
se, come si vedrà meglio tra poco, prima dell’attraversamento del Piave da parte dell’Esercito
italiano, i Penkala hanno interpretato, fino agli ultimi giorni di guerra, alcuni dispacci difesi da
cifrarietti non adeguatamente aggiornati.
Il sistema di decrittazione austriaco continua, fino al primo di novembre, l’impegno teso a ottenere
qualche informazione in una marea dilagante di crittogrammi generati dalle numerose stazioni RT
motorizzate che seguono l’avanzata delle truppe italiane dopo l’attraversamento del Piave e protetti
da cifrari per la maggior parte sconosciuti. A giudicare dai resoconti forniti da Ronge, il numero
di dispacci intercettati e interpretati in modo comprensibile, su tutto il fronte, non supera due o tre
decine al giorno, a fronte delle diverse centinaia prodotte dalle stazioni italiane. 39
Si tratta di telegrammi che impiegano cifrari non ancora sostituiti come quelli per servizi idrometrici,
relativi per esempio all’altezza delle acque del fiume, meteorologici per l’aeronautica, ovvero com-
pilati da qualche Armata che non aveva ancora rinunciato alle proprie “pericolose tradizioni”. Non si
può, tra l’altro, ignorare che, per comunicazioni di minore riservatezza si impiegavano vecchi sistemi
cifranti al fine di ridurre al minimo il materiale crittografico fornito al nemico con le nuove cifre.
Conseguentemente, il testo della gran parte dei crittogrammi decrittati non riveste un reale in-
teresse informativo: alcuni adoperano linguaggi evidentemente convenzionali difficilmente in-
terpretabili ed altri, anch’essi forse con un gergo convenuto, parlano di «un paio di stivaloni
necessari alla compagnia» o di un «candelabro necessario per adornare una sala»; in alcuni casi
si tratta di comunicazioni di servizio tra stazioni radio, ecc. Solo pochi telegrammi, tra le deci-
ne prese in considerazione dai comandi austroungarici, accennano imprudentemente a qualche
azione programmata dalle Squadriglie aeree o alla posizione e al movimento di alcune Divisioni.
Ad ogni modo, va ammirato lo spirito di sacrificio dei telegrafisti e dei Penkala che, nelle critiche
situazioni determinate dalla ritirata e dal disfacimento del proprio esercito, non desistono dalla
lotta crittografica ormai irrimediabilmente perduta, insieme alla guerra.
14.4 VITTORIO VENETO
La radio austriaca sveLa L’attesa deLL’attacco itaLiano
Negli ultimi mesi di guerra, i rilevamenti radiogoniometrici dimostrano il perdurare delle attività
delle stazioni austriache anche nel periodo successivo alla battaglia del Solstizio, che generano
per gli analisti italiani una consistente quantità di materiale crittografico prezioso al fine di ac-
celerare la soluzione dei cifrari.
Dopo il decentramento, i dati ottenuti dalle stazioni radiogoniometriche e di intercettazione ita-
liane, unitamente a quelli ricavati da tre stazioni francesi e una inglese, confluiscono, due volte
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al giorno, alla 1 Sezione Radiogoniometrica che, oltre ai consueti rapporti giornalieri, produce
a
tre o quattro volte al mese grafici come quello riportato nella figura 14.8, ove il colore verde
indica le stazioni individuate già nella cartina precedente.
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Come accennato, dopo il decentramento, l’attività di decrittazione si svolge in parte presso le Arma-
te e la 1 Sezione Radiogoniometrica. Ad esempio, in un documento della 6 Armata del settembre
a
a
39 M. Ronge, Der Radiohorch, op cit. Gli allegati da 75 a 78 contengono i dispacci italiani “attenzionati” nei giorni dal 26
ottobre all’1 di novembre.
40 Il numero è uguale rispettivamente a 18 e a 14
41 ISCAG, Racc. 249.
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