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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               conduce inevitabilmente alla riduzione del numero di dispacci decrittabili.
               Infine nell’ottobre del 1918, con l’introduzione delle “tabelle grigie” e dei Cifrari di servizio
               SA e SC, difficilmente risolubili nei tempi intercorrenti tra la loro introduzione e l’inizio della
               battaglia decisiva, la morsa intorno agli analisti austriaci si va definitivamente chiudendo anche
               se, come si vedrà meglio tra poco, prima dell’attraversamento del Piave da parte dell’Esercito
               italiano, i Penkala hanno interpretato, fino agli ultimi giorni di guerra, alcuni dispacci difesi da
               cifrarietti non adeguatamente aggiornati.
               Il sistema di decrittazione austriaco continua, fino al primo di novembre, l’impegno teso a ottenere
               qualche informazione in una marea dilagante di crittogrammi generati dalle numerose stazioni RT
               motorizzate che seguono l’avanzata delle truppe italiane dopo l’attraversamento del Piave e protetti
               da cifrari per la maggior parte sconosciuti. A giudicare dai resoconti forniti da Ronge, il numero
               di dispacci intercettati e interpretati in modo comprensibile, su tutto il fronte, non supera due o tre
               decine al giorno, a fronte delle diverse centinaia prodotte dalle  stazioni italiane. 39
               Si tratta di telegrammi che impiegano cifrari non ancora sostituiti come quelli per servizi idrometrici,
               relativi per esempio all’altezza delle acque del fiume, meteorologici per l’aeronautica, ovvero com-
               pilati da qualche Armata che non aveva ancora rinunciato alle proprie “pericolose tradizioni”. Non si
               può, tra l’altro, ignorare che, per comunicazioni di minore riservatezza si impiegavano vecchi sistemi
               cifranti al fine di ridurre al minimo il materiale crittografico fornito al nemico con le nuove cifre.
               Conseguentemente, il testo della gran parte dei crittogrammi decrittati non riveste un reale in-
               teresse informativo: alcuni adoperano linguaggi evidentemente convenzionali difficilmente in-
               terpretabili ed altri, anch’essi forse con un gergo convenuto, parlano di «un paio di stivaloni
               necessari alla compagnia» o di un «candelabro necessario per adornare una sala»; in alcuni casi
               si tratta di comunicazioni di servizio tra stazioni radio, ecc. Solo pochi telegrammi, tra le deci-
               ne prese in considerazione dai comandi austroungarici, accennano imprudentemente a qualche
               azione programmata dalle Squadriglie aeree o alla posizione e al movimento  di alcune Divisioni.
               Ad ogni modo, va ammirato lo spirito di sacrificio dei telegrafisti e dei Penkala che, nelle critiche
               situazioni determinate dalla ritirata e dal disfacimento del proprio esercito, non desistono dalla
               lotta crittografica ormai irrimediabilmente perduta, insieme alla guerra.



               14.4  VITTORIO VENETO


               La radio austriaca sveLa L’attesa deLL’attacco itaLiano
               Negli ultimi mesi di guerra, i rilevamenti radiogoniometrici dimostrano il perdurare delle attività
               delle stazioni austriache anche nel periodo successivo alla battaglia del Solstizio, che generano
               per gli analisti italiani una consistente quantità di materiale crittografico prezioso al fine di ac-
               celerare la soluzione dei cifrari.
               Dopo il decentramento, i dati ottenuti dalle stazioni radiogoniometriche e di intercettazione ita-
               liane,  unitamente a quelli ricavati da tre stazioni francesi e una inglese, confluiscono, due volte
                    40
               al giorno, alla 1 Sezione Radiogoniometrica che, oltre ai consueti rapporti giornalieri, produce
                              a
               tre o quattro volte al mese grafici come quello riportato nella figura 14.8, ove il colore verde
               indica le stazioni individuate già nella cartina precedente.
                                                                    41
               Come accennato, dopo il decentramento, l’attività di decrittazione si svolge in parte presso le Arma-
               te e la 1 Sezione Radiogoniometrica. Ad esempio, in un documento della 6 Armata del settembre
                                                                                   a
                      a
               39   M. Ronge, Der Radiohorch, op cit. Gli allegati da 75 a 78 contengono i dispacci italiani “attenzionati” nei giorni dal 26
               ottobre all’1 di novembre.
               40   Il numero è uguale rispettivamente a 18 e a 14
               41   ISCAG, Racc. 249.

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