Page 399 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CaPItoLo QUINDICEsIMo


                                                  La tecnica delle intercettazioni telefoniche





                  15.1 LE VICENDE DI UNA “SCOPERTA”


                  Le rischiose imprese dei teLegrafisti
                  Di frequente, durante le notti, specie se buie e senza luna, un
                  piccolo gruppo di due o tre soldati esce delle trincee italiane
                  e, strisciando lentamente con la massima attenzione per evi-
                  tare ogni rumore, si dirige verso le  trincee nemiche, con una
                  missione il cui scopo risulta evidente per il rocchetto intorno
                  al quale è avvolto un filo elettrico, trasportato a spalla da un
                  componente del gruppo  (figure 15.1 e 15.2).
                  Giunti a distanza il più possibile ravvicinata alle trincee ne-
                  miche, i soldati iniziano l’operazione di interramento di una
                  lastra di rame larga una ventina di centimetri saldata all’estre-
                  mità del filo conduttore e cercando una zona ove il terreno è
                  più cedevole creano, con una piccola vanga, una buca adatta
                  ad accogliere la lastra. Uno dei soldati estrae dal tascapane
                  una boccetta di acqua salina e irrora il terreno della buca, pri-
                  ma di coprirla accuratamente, nascondendo il più possibile
                  l’opera in modo da renderne difficile l’individuazione da par-
                  te delle pattuglie di ricognizione austroungariche..
                  Quindi, sempre strisciando o a carponi, tornano verso le linee
                  italiane e lungo il percorso srotolano con cautela il conduttore
                  avvolto sul rocchetto, coprendolo alla meglio per celarlo agli
                  occhi dei nemici, prima di far ritorno in trincea.
                  Questa è la descrizione, non troppo romanzata, di una delle
                  pericolosissime azioni portate a termine con grande coraggio
                  e talvolta con dolorose perdite, dai telegrafisti dell’Esercito
                  italiano per realizzare le reti di ascolto delle comunicazioni
                  telefoniche nemiche.
                  La frequenza di interventi come quello narrato è dovuta sia
                  alla numerosità dei circuiti da posare che si dipartono a rag-
                  giera da ciascuna delle centrali d’ascolto realizzata nelle trin-
                  cee italiane, sia alla necessità di ricostruire le strutture realiz-
                  zate, ogni qual volta il nemico le scopre e le distrugge.
                  Le piastre interrate e i fili di collegamento costituiscono ele-
                  menti essenziali di un sistema finalizzato a intercettare le co-  15.1
                  municazioni telefoniche nemiche. Le vicende e i mezzi tec-
                  nici che hanno reso possibili tali intercettazioni in larghi settori dei fronti di combattimento
                  costituiscono l’oggetto delle pagine seguenti.







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