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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               di Cortina d’Ampezzo all’inizio di ottobre «sulla sponda destra del torrente Fiorenza»  ove, a
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               seguito delle segnalazioni di ascolti avvenuti nel mese precedente, si reca il tenente Ludovico
               Fabbri, per disposizione dall’Ispettore STM. Egli ottiene un ascolto perfetto delle comunicazioni
               nemiche modificando l’impianto telefonico, come illustrato nella figura 15.3, in modo da render-
               lo idoneo solo all’intercettazione.  Gli esperimenti del tenente Fabbri continuano in numerose
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               altee località, adottando lo schema deducibile dalla figura 15.3 che, con alcuni perfezionamenti,
               verrà sistematicamente applicato in tutti i primi impianti destinati all’intercettazione..
               Per quanto riguarda la 2 Armata, dopo i primi ascolti nelle zone citate, si effettua una serie di
                                      a
               prove nella zona di Plava, anche a scopo difensivo, cioè per selezionare le tipologie di circuiti
               metallici realizzabili mediante i vari tipi di cordoncini unifilari in dotazione, in attesa che l’In-
               dustria nazionale incrementi la produzione di cordoncini bifilari adeguatamente isolati.  Gli
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               Ufficiali telegrafisti svolgono un ruolo di punta sia nei rilevamenti iniziali, sia nelle successive
               sperimentazioni e nella preparazione degli apparati, come è attestato dalla relazione redatta all’e-
               poca dall’Ispettore del STM dell’Armata tenente colonnello Giuseppe Guasco, e dagli articoli di
               carattere più generale da lui pubblicati nel dopoguerra. 12
               Contemporaneamente alle sperimentazioni, si inizia a organizzare un servizio di intercettazione
               sistematica nelle Armate sopra menzionate.
               Alquanto diverse sono le modalità della “scoperta” al fronte presidiato dalla 3 Armata, come
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               15.3 Uno dei primi circuiti di intercettazione realizzato dal Tenente Fabbri

               narra il memoriale del colonnello Carmelo Squillace comandante del 131° Reggimento fante-
               ria.  Durante l’avanzata del Reggimento sulle pendici del San Michele, nell’ottobre del 1915,
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               viene catturato un apparecchio telefonico austriaco che nessuno dei telegrafisti italiani riesce a
               far funzionare. Si deve ricorrere a un prigioniero di nazionalità rumena che, abbondantemente

               9   L. Fabbri, Memoria delle Intercettazioni telefoniche svolte dal Tenente Lodovico Fabbri dall’ottobre 1915 al dicembre
               1916, Firenze 20 gennaio 1917, ISCAG, Racc.222.
               10   Egli distacca semplicemente il collegamento preesistente tra  Colletta val Florenza e località Travenanzes. Come si vede
               nella parte destra della figura 15.3 tratta dalla relazione del Fabbri, il circuito di intercettazione comprende un semplice
               ricevitore telefonico inserito tra due fili di adeguata lunghezza ciascuno connesso a terra
               11   Le prove sono effettuate a Plava, quota 383 nei pressi dei baraccamenti di zagora e allo sbarramento di Globna a breve
               distanza dalle trincee nemiche.
               12   G. Guasco, Relazione circa il funzionamento di un rivelatore telefonico e sui mezzi per evitare l’inconveniente dell’intercet-
               tazione dei fonogrammi, 11 febbraio 1916, ISCAG, Racc. 220; G. Guasco, Le intercettazioni telefoniche durante la guerra,
               Rivista di Artiglieria e Genio, 1922, Vol.2, p. 236 - 249; A. Carletti, Il servizio di intercettazioni telefoniche durante la guerra,
               Conferenza tenuta alla Riunione annuale dell’AEI in Roma nel novembre 1920, Telegrafi e Telefoni, Anno II, n° 1, pp.16 - 26.
               13   Una parte del memoriale, per il resto inedito, è riportata nello scritto di V. Angelotti, I Telegrafisti nella guerra 1915 –
               1918, Bollettino ISCAG, 1961, N° 77, p. 629 - 632. L’intero scritto di Angelotti è composto da dieci Capitoli distribuiti nei
               seguenti otto numeri del Bollettino ISCAG: 1961, N°75, p. 408 – 419; 1961,N°76, p. 605 – 640; 1962,N°77, p. 57 - 84;
               1962, N°78 e N°79, p. 227 – 254; 1962, N° 80, p. 471 - 486; 1963, N°81, p.71 -78.

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