Page 405 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO QUINDICESIMO
tra le modalità e i tempi di sviluppo nelle varie Armate tra le
quali, per esempio, la Prima inizia a utilizzarlo con notevole
ritardo rispetto alle altre.
Il lavoro svolto con dedizione e continuità da gruppi di spe-
cialisti nelle altre Armate consente di affinare continuamente
i mezzi tecnici e le modalità operative, come è necessario
per adeguare le capacità d’ascolto delle conversazioni nemi-
che e di difesa delle proprie comunicazioni alle difficoltà cre-
ate dai miglioramenti introdotti dagli Austroungarici. Tra le
numerose attività svolte a tal fine, si distinguono le già citate
sperimentazioni, proseguite almeno fino alla fine del 1916,
dal tenente L. Fabbri della 12 Compagnia Telegrafisti della
a
4 Armata e le prove su vari tipi di apparati svolte nella 3 a
a
Armata dal capitano G. Dotto della 7 Compagnia Telegrafisti.
a
Le iniziative intraprese nella 2 Armata dal colonnello G.
a
Guasco e dal tenente A. Carletti, proseguono nel 1916, con
la costituzione presso la 24 Compagnia Telegrafisti di un
a
laboratorio denominato “Gabinetto I.T”, affidato alla respon-
sabilità del Tenente sopra citato. Le funzioni del Gabinetto
comprendono, oltre all’affinamento delle tecniche d’intercet-
tazione e alla diramazione di norme per la protezione dall’a-
scolto nemico, anche la formazione del personale tecnico
addetto al Servizio. 15.6 Rivelatore semplice
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tipo 2 Armata
a
Presso il laboratorio si costruiscono strumenti per l’intercet-
tazione che rispondono a schemi semplici come quelli riprodotti nella figura.15.5, ponendo parti-
colare cura nel miglioramento dei componenti cioè nella sensibilità delle cuffie a bassa resistenza
e nell’efficienza delle prese di terra. Il “rivelatore semplice tipo 2 Armata” adotta lo schema con
a
condensatore variabile o fisso, unitamente a una “tavola di commutazione” per la scelta rapida
19
della linea d’intercettazione tra quelle disponibili in una stazione d’ascolto. La Fig.15.6 contiene
la foto di due rivelatori portatili di questo tipo, comprendenti i commutatori che servono per la
connessione di ogni coppia di “terre” collegate al dispositivo. Apparecchiature così realizzate,
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prodotte in serie, hanno trovato largo impiego su tutto l’arco del fronte.
dai circuiti “misti” ai “metaLLici”
Sin dall’ottobre del 1915, il Comando supremo aveva emanato disposizioni perché si sostituisse-
ro i circuiti a un solo filo con ritorno a terra (misti) con quelli a due fili (metallici), almeno nelle
zone del fronte in cui le trincee italiane erano più vicine a quelle nemiche e soprattutto negli im-
pianti in cui si verificavano intercettazioni da parte italiana. Si proibiva inoltre di istallare circuiti
paralleli alla linea del fronte.
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18 G. Guasco. Le intercettazioni telefoniche, op. cit.; A.Carletti op. cit.
19 Il condensatore posto in serie assolve non solo la funzione di bloccare correnti continue o a bassissima frequenza di ori-
gine tellurica e altri disturbi generati da correnti di alimentazione, telegrafiche, ecc., ma anche di minimizzare l’impedenza
del circuito, compensando l’induttanza della cuffia.
20 La foto è tratta dalla Relazione di G. Guasco, “Servizio d’intercettazione delle trasmissioni telefoniche”, AUSSME
fondo E1, busta 111. La relazione si ritiene preparatoria dell’articolo pubblicato con lo stesso titolo nel Bollettino ISCAG
del febbraio 1919, p 86 - 99. Il commutatore supplementare che compare nell’apparato della foto superiore è usato per la
variazione della capacità che invece è fissa nell’altro caso.
21 Comando Supremo, Ufficio del Capo di Stato Maggiore, Fonogrammi di fonte austriaca, op. cit.; Ispettore Capo STM,
Comunicazioni telefoniche, op. cit. L’Ufficio tecnico del Comando Supremo fornisce inoltre istruzioni dettagliate sui meto-
di di istallazione più idonei al fine di impedire l’accesso ai collegamenti a chi tenti di inserirvi dei fili - spia.
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