Page 406 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
Con il passaggio dai circuiti misti a quelli metallici, le correnti di dispersione nel terreno diven-
gono di entità inferiore rispetto a quelle disponibili per l’intercettazione nei circuiti a un solo filo,
ma non si annullano del tutto per diversi motivi. In particolare, le dispersioni verso terra dovute
all’imperfetto isolamento dei “doppini telefonici”, degli isolatori nelle linee aeree, ecc., risultano
difficilmente eliminabili nelle precarie condizioni in cui è necessario operare nelle zone di guerra e
generano sia correnti vaganti nel terreno, sia sbilanciamenti di corrente nei due fili con conseguente
effetti induttivi. Né possono escludersi altre cause come contatti fortuiti con fili abbandonati colle-
gati a terra ovvero correnti indotte in tali conduttori e nelle linee di alimentazione.
Per evitare o almeno ridurre questi fenomeni che facilitano le intercettazioni nemiche, l’Ispettore
capo del STM dirama ulteriori “avvertenze” quali:
• diffidare dell’isolamento dei conduttori […] e evitare che tocchino il suolo, le siepi, gli
alberi;
• evitare il passaggio dei fili telefonici sugli stessi sostegni delle linee telegrafiche o stenderli
con frequenti incroci per impedire che le correnti telefoniche indotte su quelle si possano
scaricare a terra; evitare altresì il passaggio dei fili in quei posti ove il nemico possa avvici-
narsi per attaccare derivazioni;
• curare bene l’isolamento degli scaricatori, commutatori e in genere di tutti gli apparecchi. 22
La circolare che impartisce queste istruzioni, contiene anche alcune indicazioni per intensifi-
cate le attività offensive, cioè provvedimenti atti a consentire le intercettazioni, nonostante la
conversione da circuiti misti a metallici presumibilmente attuata anche dal nemico. A tal fine,
riconosciuta la cresciuta influenza dei fenomeni induttivi dopo tale cambiamento, si consiglia di
realizzare il circuito «captatore» il più possibile parallelamente alla linea telefonica intercettata,
dando al primo «un conveniente sviluppo, oppure avvolgendone il conduttore in grandi spire
isolate e disposte sul suolo: per esempio quadrate con 50 metri di lato, in modo da sommare gli
effetti dell’induzione su ciascun tratto del conduttore». 23
La generale esigenza di aumentare la sensibilità dei sistemi d’ascolto per compensare la ridotta
entità delle correnti nei circuiti di intercettazione rispetto al caso dei collegamenti misti, induce
a implementare ulteriori efficaci misure, quali l’adozione degli amplificatori a valvole.
gLi ampLificatori “gorizia”
Nel corso del 1916 gli Austriaci, anche se in gran parte ignari delle dimensioni che andava assu-
mendo il Servizio I.T., divengono sempre più prudenti e adottano, tra gli altri provvedimenti, la
trasformazione sistematica dei collegamenti da misti in metallici.
Nel giugno del 1916 Guglielmo Marconi, allora Tenente del Genio dell’Esercito italiano, al
ritorno da una delle sue missioni in Inghilterra e al fronte occidentale, propone la sperimenta-
zione di un dispositivo idoneo a migliorare l’ascolto nelle intercettazioni telefoniche. La natura
di quest’apparato non è nota, ma potrebbe trattarsi di un amplificatore a valvola, consegnato
presumibilmente all’Esercito italiano perché l’inventore, occupatissimo in altre sperimentazioni
ritenute prioritarie, non era disponibile per seguire personalmente le prove. 24
Nell’autunno del 1916 il Gabinetto IT della Seconda Armata produce il “rivelatore amplificatore
22 Ispettore Capo STM, Diari, Circolare ai Comandi del Genio d’Armata per gli Ispettori del Servizio Telegrafico Militare,
15 giugno 1916, AUSSME, fondo B1, 105S, Vol.88.
23 ibidem.
24 Comando Supremo, Ufficio Coordinamento e Mobilitazione, lettera al Ministero della Guerra, Direzione generale Per-
sonale Ufficiali, Oggetto: Senatore Guglielmo Marconi, Prot. 24598 del 14 luglio 1916, Biblioteca ISCAG, Fascicolo G.
Marconi. Marconi era all’epoca concentrato sul rivoluzionario impiego delle frequenze più elevate per ottenere, tra l’altro,
una maggiore direttività delle antenne.
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