Page 401 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO QUINDICESIMO




                  condo quanto risulta esplicitamente nella motivazione della Legione d’Onore a lui concessa . Le
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                  notizie contenute nel diario di quest’Ufficiale consentono di ricostruire le circostanze dei primi
                  ascolti di conversazioni tra reparti tedeschi, nella foresta di Apremont davanti a Saint Mihiel, alla
                  fine di marzo del 1915.  Il Delavie inizia quindi un lavoro di paziente indagine, riuscendo a con-
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                  vincere anche i superiori più scettici dell’efficacia del metodo individuato che comincia a trovare
                  applicazione sistematica tra il maggio e il giugno di quell’anno.
                  L’impiego delle intercettazioni telefoniche da parte dell’Esercito austriaco inizia nel 1915 sembra
                  proprio sul fronte italiano ove, secondo Ronge «a datare da agosto il Servizio Notizie (Servizio
                  Informazioni N. d. A.) si accrebbe di un nuovo ramo: l’intercettazione telefonica delle conver-
                  sazioni nemiche». 5
                  Da parte italiana, i primi rilievi avvengono quasi simultaneamente e con diverse modalità, in vari
                  settori del fronte, a partire dal settembre del 1915. Intercettazioni e sperimentazioni sistematiche
                  finalizzate a meglio comprendere il fenomeno hanno luogo nel mese successivo, con un ritardo
                  molto contenuto rispetto alle analoghe iniziative del nemico.
                  Appena giunte le prime notizie al Comando Supremo, questi diffonde immediatamente un al-
                  larme a tutte le unità combattenti perché, qualora notino fenomeni di interferenza di qualunque
                  tipo, si affrettino non solo ad adottare le contromisure che saranno illustrate tra poco, ma attui-
                  no anche  un vero e proprio servizio di disinformazione nei confronti del nemico. Si dispone a
                  questo proposito che «le stazioni telefoniche le quali abbiano intercettato fonogrammi di fonte
                  nemica continuino a sussistere e funzionare con l’esclusivo compito di centri d’informazione».
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                  Istruzioni più precise riguardo ai due temi sopra accennati sono impartite agli Ispettori Telegrafici
                  delle Armate e alle Compagnie Telegrafisti.
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                  Vediamo ora come i Comandi italiani erano giunti alla consapevolezza del pericolo rappresenta-
                  to dalle intercettazioni telefoniche e, nel contempo, alla individuazione delle opportunità offerte
                  da una razionale utilizzazione del fenomeno.


                  scoperte “quasi simuLtanee” neLLe armate itaLiane
                  Le circolari del Comando Supremo e dell’Ispettore Capo del STM menzionate poc’anzi indica-
                  no le località in cui erano avvenute, nel mese di settembre, le prime intercettazioni: in Cadore,
                  presso Cortina d’Ampezzo, tra la Tofana e il Col Rosà e nella Carnia, alla sommità dello zellon
                  - Rofel e in Val Dogna, zone presidiate dalla 4 Armata.  A questi luoghi, si aggiunge, nei primi
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                  giorni di ottobre, il Monte Rosso (Batognica in sloveno) nelle Alpi Giulie, occupato dalla 33
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                  Divisione della 2 Armata.  Seguono altri rilievi condotti nell’ambito della 3  Armata.
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                  Le scoperte avvengono a pochi giorni l’una dall’altra e tutte in modo casuale, durante conversa-
                  zioni tra normali telefoni campali connessi con collegamenti a un solo filo e ritorno a terra, de-
                  nominati, come si è detto, “circuiti misti”, per differenziarli dai collegamenti a due fili chiamati
                  “metallici”. Si vedrà meglio tra poco che il primo tra questi due tipi di connessione è più idoneo
                  a intercettare, ma anche maggiormente soggetto alla captazione nemica.
                  Nell’ambito della 4  Armata, esperimenti sistematici di intercettazione hanno luogo nella zona
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                  3   J. Roquerol, Le Captage Téléphonique, La Nature, Revue de Sciences et de leurs Applications, Paris, 46° Année, deuxième
                  semestre 1918 - premier semestre 1919, p.283 - 286.
                  4   H. Barrès, Le Lieutenant DELAVIE et ses postes d’écoute 1915-1918, Tirage mécanographique et autographique, Chartres,
                  1955. Le date esposte in questa relazione smentiscono quelle anteriori indicate nell’ articolo di cui alla nota precedente.
                  5   M. Ronge, Spionaggio, op. cit., p.178. Ronge non accenna in alcun modo all’impiego delle intercettazioni telefoniche in
                  altri fronti, prima della data indicata nel testo.
                  6   Comando Supremo, Ufficio del Capo di Stato Maggiore, Fonogrammi di fonte austriaca intercettati da nostre stazioni
                  telefoniche, Circolare Prot. 4985, 15  ottobre 1915, ISCAG, Racc. 220.
                  7   Ispettore Capo STM, Diari, Comunicazioni telefoniche tra stazioni italiane e austriache, Prot.874 del 20 ottobre, AUS-
                  SME, fondo B1, 105S, Vol. 87.
                  8   vedi precedenti note 4 e 5.


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