Page 403 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO QUINDICESIMO




                  “alimentato” con cognac e cioccolata, riesce a collegare il telefono con quelli italiani.
                  La cosa non termina qui perché dopo alcuni giorni, «il capo del posto telefonico con grande cir-
                  cospezione» comunica al colonnello Squillace di aver sentito «attraverso il nuovo telefono parlare
                  una lingua sconosciuta». Scartata l’ipotesi che si tratti di conversazioni in lingua straniera tra uffi-
                  ciali italiani, si capisce ben presto che oggetto delle intercettazioni sono le conversazioni tra posta-
                  zioni telefoniche nemiche. Probabilmente, la elevata sensibilità dell’apparato catturato consente di
                  rilevare anche segnali deboli sfuggiti agli apparecchi in dotazione al Reggimento.
                  Le intercettazioni telefoniche si dimostrano subito efficaci perché. con l’ausilio dei tradutto-
                  ri reclutati nel Reggimento, forniscono interessanti informazioni sulle perdite avversarie dopo
                  un’azione tentata, senza successo dagli Austroungarici contro le postazioni italiane. Ecco il testo
                  del fonogramma intercettato: «Il plotone forte di quaranta uomini uscito stanotte dalla trincea ha
                  dovuto ripiegare sotto il contrattacco avversario; perdite: sei uomini rimasti fuori della trincea,
                  feriti dieci, dispersi due».
                  Questo dispaccio, inviato al Comando di Divisione, desta l’interesse generale con il conseguente
                  incitamento a proseguire negli ascolti. Il colonnello Squillace, probabilmente seguendo il sug-
                  gerimento dei propri telegrafisti, fa tendere un filo dall’apparecchio ricevente all’esterno della
                  trincea italiana in direzione di quella avversaria, ponendo all’estremo del filo un pezzo di metallo
                  come il fondo di una gavetta o di una latta di benzina e provvedendo a nascondere il tutto con
                  stracci, terra e pietre. Si costruisce inoltre una cabina d’ascolto con sacchi di terra, legname e
                  lana usata come isolante acustico e si stabiliscono i turni di guardia tra i traduttori, ottenendo un
                  considerevole aumento delle conversazioni intercettate e una maggiore esattezza delle traduzio-
                  ni. Nasce il prototipo della stazione di
                  intercettazione telefonica.
                  Subito  dopo,  il  Comando  della  3
                                                    a
                  Armata invia presso il Reggimento il
                  tenente del Genio Telegrafisti Bianchini,
                  allo scopo di estendere gli ascolti local-
                  mente, con la predisposizione di nuo-
                  ve linee di intercettazione e di ricavare
                  indicazioni  utili  a  realizzare  impianti
                  simili in altri settori del proprio fronte,
                  naturalmente con apparati italiani.
                  Il  Comandante  e  il  personale  del
                  131°  Reggimento  fanteria  ricevono,
                  nel dicembre del 1915, gli elogi del
                  Comandate  dell’Armata,  Emanuele    15.4 Schema di massima di un posto di intercettazione telefonica
                  Filiberto di Savoia.


                  strumenti iniziaLi di intercettazione
                  Oltre alla ricerca riguardante le origini del fenomeno e l’influenza delle proprietà del terreno
                  sull’efficienza degli ascolti, le prime sperimentazioni svolte nelle Armate italiane hanno lo scopo
                  di ricercare la posizione più idonea del circuito intercettante rispetto alle trincee nemiche e di
                  ottimizzare le caratteristiche di quest’ultimo quali la resistenza, la conformazione delle prese di
                  terra, ecc. .
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                  Poiché i collegamenti da intercettare e le relative lunghezze, direzioni, intensità di corrente,
                  sono di solito ignote, la posizione e la lunghezza del circuito intercettante devono scegliersi

                  14   Le prese di terra sono costituite da lastre o retine di rame, ma talvolta anche da una semplice baionetta infissa nel terreno.
                  La corrente intercettata è massima di solito quando il circuito intercettante è disposto parallelamente a quello intercettato.


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