Page 136 - 8 Settembre 1943-25 aprile 1945 - La Resistenza dei Militari in Italia: un lungo percorso sino alla vittoria finale
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“8 settembre 1943-25 aprile 1945 - La Resistenza dei Militari Italiani: un lungo percorso sino alla vittoria finale”



















































                           Dal Sacrificio la Vita. 9 Settembre 1943, ore 15:20. Dipinto di R. Claudus, olio su tela 300x195
                                            (SMM 0152, Centro Alti Studi Difesa, Roma)



           Nelle prime ore del 9 settembre le Forze Navali da Bat-  l’utilizzo di quest’ultima solo mediante la punteria diretta.
           taglia italiane, salpate dalla Spezia e da Genova per la   La batteria di sinistra continuava regolarmente il fuoco, age-
           Maddalena, procedevano in direzione sud al largo della   volata anche dal tiro delle mitragliere da 37 mm che utiliz-
           costa occidentale della Corsica, per riposizionarsi presso la   zavano il munizionamento tracciante per facilitare l’avvista-
           base della Maddalena. Alle 15:30 la formazione navale   mento e il mantenimento del contatto visivo con gli incursori.
           subisce una serie di attacchi da parte di bombardieri ger-  Mentre erano in corso di attuazione i provvedimenti intesi
           manici Do 217 con l’utilizzo di nuove armi teleguidate.   a ridurre gli effetti delle avarie e dei danni provocati dall’e-
           Poco dopo le 15:40 una bomba guidata colpisce la nave da   splosione, scanditi dagli altoparlanti con rapidi ordini per le
           battaglia Roma, arrecando gravi danni e costringendo l’u-  squadre di sicurezza e per i portaferiti, un nuovo attacco si
           nità a ridurre la velocità a 16 nodi. La reazione contraerea   delineava dalla destra; la contromanovra fu pronta ma non
           della nave, che pure era stata nutrita durante i primi at-  riuscì ad evitare che, alle 15:51, una seconda bomba rag-
           tacchi (il velivolo guida della formazione tedesca precipiterà   giungesse la nave, provocando la deflagrazione dei depositi
           al rientro alla base per i danni subiti), era resa più difficile   munizioni prodieri e causando la perdita dell’unità.
           essendo stati danneggiati i collegamenti tra la centrale di   La Regia Nave  Roma  affondava alle 16:18, a  circa 15
           tiro e la batteria contraerea di dritta, rendendo possibile   miglia per 240º da Capo Testa (Archivio USMM).









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