Page 373 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
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dall’Italia alle Canarie 373
“Mareta”. Lanzarote
normanna mentre alla fine degli anni novanta Pablo Atoche e altri arche-
ologi individuavano un’origine romana o addirittura punica. Questo per-
ché i pozzi di San Marcial e De la Cruz risultano composti da una rampa
di scale (non solo per l’estrazione dell’acqua ma anche per la pulizia del
fondale), con copertura a forma di cupola (bòveda) e piccolo arco di in-
gresso, a servizio di una camera sotterranea per la raccolta dell’acqua. Il
tutto costruito in pietra calcarea: tale tecnica di costruzione sarebbe di tipo
imperiale romano.
La raccolta delle acque avveniva con diverse modalità. La prima è quel-
la della “marette”, cioè uno scavo effettuato in un avallamento del terre-
no volto alla raccolta degli estemporanei piccoli torrenti pluviali limitrofi.
Tale deposito a cielo aperto aveva i bordi rinforzati con pietre e fango
oppure con muretti di pietra e calce, come ricorda Abreu Galindo. Quella
più grande era la Gran Maretta di Teguise, costrutita sopra una precedente
piscinetta indigena, chiamata Eres, in cui veniva raccolta l’acqua pluviale
proveniente dai monti vicini, come il Guanapay.
Questa maretta è la più conosciuta non solo perché ha avuto un utilizzo
di oltre mezzo millennio ma anche perché fu ampliata sia dai marchesi di
Herrera e Rojas (in particolare Agustin Herrera y Royas costruì un muro

