Page 110 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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               Sin dal 1919 Gabriele D’Annunzio accarezzava l’idea di compiere il primo raid
            al mondo fra l’Italia e il Giappone. Il volo rispondeva al duplice fine di mostrare
            le nuove possibilità di trasporto e di rinsaldare l’amicizia fra i due popoli.  Sareb-
            be stato programmato in dieci - dodici tappe. D’Annunzio ne rese partecipe uno
            scrittore giapponese, HaruKichi-Shimoi. Ma l’impresa di Fiume gli sottrasse più
            energie e tempo di quanto aveva previsto per cui rinunciò. Tuttavia ormai l’idea
            si era fatta strada fra i progetti delle autorità militari, che maturarono l’ambizione
            di realizzarla entro breve tempo. Nel 1920 sette aerei da caccia, i cosiddetti SVA,
            decollarono dall’aeroporto di Centocelle di Roma alla volta di Tokio. Nelle fasi
            organizzative si decise di poter compiere il volo in pattuglia. Ma presto questa pos-
            sibilità fu accantonata. Gli aerei volarono separatamente. Solo due però giunsero
            a destinazione, superando pericoli e peripezie. Alla guida c’erano rispettivamente
            il tenente pilota Arturo Ferrarin insieme con il motorista Gino Cappannini non an-
            cora ventenne e Guido Masiero con il motorista Roberto Maretto. Il raid comportò
            centonove ore di volo per un itinerario di 18.0000 km e si protrasse per circa tre
            mesi e mezzo. Ferrarin atterrò in paesi inospitali, su località impervie, in paesi privi
            perfino di telegrafi e di telefoni. Giunto finalmente a Tokio, l’imperatore del Giap-
            pone lo accolse con festeggiamenti che durarono quarantadue giorni e gli conferì
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            la spada di Samurai.
               Per celebrare questo raid, nel 1970, il laboratorio cinematografico dell’Aero-
            nautica militare realizza il documentario Roma - Tokio su ali di tela, basandosi
            soprattutto sul volo compiuto da Ferrarin. Borgia, direttore della Banda dell’Ae-
            ronautica, è invitato a scrivere un commento musicale di cinque - sei minuti su un
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            tema principale con successive variazioni.  Così nasce  Armonie per Ferrarin, un
            pezzo sinfonico che ne rievoca il volo, quasi una sequenza di voci ed immagini dei
            paesi che l’aviatore aveva attraversato. Ne scrive dopo qualche tempo, una versio-
            ne per banda. Riportiamo il frontespizio nella figura n. 10.
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               Vincenzo Borgia trascrive anche record,  un’impressione sinfonica per orche-
            stra di Gianluca Tocchi, pubblicata a Milano, per i tipi di Carisch, nel 1933. record
            viene eseguita per la prima volta nel 1934 nel teatro dell’Esposizione Aereonautica
            a Milano e premiata alle Olimpiadi Internazionali di Berlino nel 1936. Con mez-
            zi sonori record descrive il volo che il maresciallo dell’Aeronautica Francesco
            Agello intraprese nel 1933 sul lago di Garda, spingendo il suo idrovolante ad una
            velocità di 682 Km orari e conquistando il primato mondiale di velocità di questi
            veicoli. Agello supererà il suo stesso primato due anni dopo. L’impressione sinfo-
            nica consta di quattro parti: “Dove nasce lo scafo - Messa a punto dei motori - La



            195  Nonostante l’ardua impresa e i successi ottenuti le spese del rientro in patria furono a cari-
                co di Ferrarin. Ivi, pp. 12, 14, 20, 60.
            196  Commento musicale per il documentario Roma- Tokio su ali di tela, 5° Reparto AA. GG. -
                DOC. E PROP. SMA/532/03405/G.12.6/2 , 15 maggio 1970.
            197  Riportiamo il frontespizio di record del maestro Borgia nella figura n. 11.
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