Page 133 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
P. 133
Gli strumenti musicali 133
V.1. L’organico strumentale nell’Ottocento
ella storia dell’organologia il secolo XIX è un periodo ricco di speri-
mentazioni musicali: si tentano nuove strade per ottenere effetti sonori,
N si inventano nuovi strumenti, si perfezionano quelli in uso. Negli anni
Trenta e Quaranta, ad esempio, il flauto, il clarino ed il fagotto sono perfezionati
257
nella meccanica. Il particolare interesse rivolto a questi strumenti è dovuto forse
ad una maggiore diffusione e al fatto che erano diventati molto richiesti nelle bande
e nelle fanfare militari. L’ambizione di sperimentare nuove vie contagia anche di-
versi bandisti del Regno Borbonico che apportano modifiche al proprio strumento,
258
scontrandosi contro la diffidenza dei costruttori. In realtà, a fronte di questa viva-
cità culturale, si presentano problemi urgenti, in primis quelli relativi alle fabbriche
di strumenti musicali e alla preparazione artistica dei costruttori.
Nella maggior parte dei Paesi europei ogni scuola o banda adotta rigorosamente
strumenti fabbricati entro i confini della propria nazione. La libertà di acquistare da
fabbriche straniere è una peculiarità italiana. Pertanto, oltre alle gravi ripercussio-
ni economiche subite dai costruttori, sovente si verifica in Italia che una banda sia
formata da strumenti di provenienza eterogenea, con un’accordatura e un materiale
diversi, con grave danno alla qualità del suono. Una delle cause potrebbe avere una
radice storica. Gli stati preunitari governavano in maniera autonoma l’uno dall’altro.
Nel Ducato di Parma gli strumenti vengono acquistati a Milano presso le ditte
Pelitti, Roth e Maino; a Vienna presso Ziegler e a Praga presso Venzi. Per i sassofo-
ni, invece, ci si rifornisce dalla fabbrica di Adolfo Sax. Questi dettagli confermano
l’attenzione che Carlo III rivolge alla musica nel suo territorio e il suo tentativo di
partecipare alle novità musicali, che però non sempre danno esiti felici. Il Duca
acquista a Berlino delle trombe per la fanteria leggera prussiana che si rivelano di
scarsa qualità. Infatti presto vengono sostituite. Tuttavia non mancano, a Parma,
artigiani che lavorano per l’esercito. Il costruttore Jenuski, per esempio, riforni-
257 g. BelPaSSo, Il Metodo di Oboe - Prefazione, «Gazzetta Musicale di Napoli», a. I, n. 19,
Napoli 6 novembre 1852, p. 74.
258 Il rapporto culturale che lega il musicista al proprio strumento musicale è fatto anche di
sperimentazione. Pietro Leone, vice direttore, critico musicale e primo clarinettista della
banda del 7° Reggimento dell’Esercito Borbonico, ha portato delle modifiche al clarinet-
to, subendo varie delusioni nel proporre ai costruttori queste modifiche (non specificate).
Inoltre lamenta che ci sono pochi costruttori di strumenti musicali, i quali mancano anche
di iniziativa acUto, Napoli 9 Luglio […]. Necrologia: Pietro leone, «La Gazzetta musica-
le di Milano», a. 53, n. 28, 14 luglio 1898, p. 411.