Page 128 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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128 Le bande musicaLi miLitari daLL’unità d’itaLia aLLa prima metà deL novecento
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to la guida di Angelo Picone al quale dedica i suoi 12 grandi studi. Si diploma
con Ettore Fieramosca. Dal 1917 al 1919 presta servizio di leva nelle bande reg-
gimentali. Congedatosi, si specializza nel contrappunto con Antonio Savasta e in
pianoforte con Luigi Finizio. Si diploma in strumentazione per banda con Raffaele
Caravaglios e in direzione d’orchestra con De Nardis. Contemporaneamente fa
parte nella Banda civica di Napoli fino al 1924, anno in cui vince il concorso per
il posto di direttore della Banda civica di Catania. A questi anni risalgono l’ inno
elegiaco in memoria dei Caduti della Guerra e diverse trascrizioni. Nel 1926, suc-
cede a Vessella nella direzione della Banda municipale di Roma, che, però, presto
si scioglie. Si trasferisce a Venezia dove diventa direttore della Banda civica e
insegna composizione, strumentazione e direzione di banda presso il Conservato-
rio Benedetto Marcello. Svolge pure un’intensa attività concertistica. Conta al suo
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attivo circa seicento concerti. Dal 16 dicembre 1932 fino alla morte, avvenuta
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il 9 maggio 1958, dirige la Banda della Guardia di Finanza. Sotto la sua dire-
zione il complesso conquista le lodi di Respighi. Nel 1934 D’Elia scrive l’attuale
marcia d’ordinanza Marcia militare su spunti melodici dell’Inno del finanziere che
nel 1936 ha sostituito quella composta da Manente. Nel 1937 partecipa al grande
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concerto, tenuto a Berlino, con altre bande italiane, tedesche e ungheresi. Nello
stesso anno inizia la docenza presso il Conservatorio di S. Cecilia. Il 4 marzo 1956
per le sue doti artistiche viene nominato Accademico di S. Cecilia. Nel 1949 è
promosso capitano. Su incarico del Comando Generale scrive la Preghiera del Fi-
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nanziere, testo di Giovanni Cicconetti. Il brano, di toccante ed intima spiritualità,
viene eseguito per la prima volta durante la festa della Guardia di Finanza.
D’Elia svolge una parte della sua attività in pieno regime fascista. Non me-
ravigliano quindi alcuni titoli: alla nuova italia, marcia imperiale (trionfale), e
Alla milizia fascista. Entrambi questi pezzi sono inseriti in una Raccolta edita a
Milano, per i tipi di G. Ricordi, nel 1930 insieme con irpinia, una marcia sinfonica
dedicata probabilmente alla sua terra natale. Altre sue composizioni sono: Armi e
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brio marcia; Il trionfo di Bellerofonte impressioni sinfoniche originali per banda,
Milano, G. Ricordi e C. Edit. Tip., 1929; Infedele romanza per canto e piano, testo
250 antonio d’elia, 12 grandi studi: per il virtuosismo tecnico del clarinetto Böhm, Milano,
Ricordi 1997 tit. parallelo anche in francese, inglese, spagnolo e tedesco, Milano, Ricordi,
1928, ristampa 1982 sulla prima pagina di musica si legge: “Al mio maestro di clarinetto
Angelo Picone”.
251 annaMaria cicchetti, Uniformi, cit., pp. 67-69.
252 Informazioni gentilmente fornitemi dal dott. Marco Carnevali.
253 gerardo Severino - laMBerto gUidolotti, La Banda Musicale, cit., p. 47.
254 Il Maestro Antonio d’Elia (1932-1958), “I maestri Direttori”, Calendario Storico della
Guardia di Finanza, Roma, Ente Editoriale per il Corpo della Guardia di Finanza, 2003.
255 antonio Martino, Armi e brio di Antonio D’Elia, “Quando la banda passò. [...]”, «L’Ora
del Salento», Lecce, 20 giugno.2009, p. 13.