Page 126 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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126                                Le bande musicaLi miLitari daLL’unità d’itaLia aLLa prima metà deL novecento


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            negli Stati Uniti d’America e negli anni successivi a Londra, Parigi e Bruxelles.
            Nel 1921 dirige la banda musicale del Cairo e, per tre anni, anche la banda privata
            del re Fu’ād in Egitto. Rientrato in Italia, dirige varie bande municipali - fra le
            quali quella di Lucca, di Pescia e di Bagni di Montecatini - e orchestre esibendosi
            in diverse stagioni d’opera.
               Manente è stato il primo direttore della Banda della Guardia di Finanza, che
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            ha guidato dal giugno 1926  al 3 febbraio 1932. 240  Ha ricoperto molti incarichi di
            prestigio, ha fatto parte di diverse commissioni artistiche e ha diretto vari perio-
                                                                                   241
            dici musicali. È stato responsabile artistico della ditta Adolfo Lapini di Firenze
            (molte sue composizioni, almeno dal 1906 al 1928, sono state pubblicate per i tipi
            di Adolfo Lapini). Ha lavorato anche per la casa editrice Ricordi per la quale nel
            1927 ha strumentato una raccolta di opere di Puccini per piccola banda, il trittico
            di Puccini per grande banda ed il Carillon Magico di Pick - Mangiagalli per grande
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            banda.  Alcune composizioni sono state pubblicate anche in Egitto. È stato no-
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            minato cavaliere della Corona d’Italia.  È morto a Roma il 18 maggio 1941. Nel
            2009 gli è stata intitolata un’aula del Conservatorio Nicola Sala di Benevento.
               Manente ha scritto almeno 424 composizioni, l’ultima risale al 1932: è la Mar-
            cia d’ordinanza della Regia Accademia di fanteria, cavalleria e scuola di applica-
            zione di fanteria, op. 424. È da segnalare anche Fiamme Gialle, “Inno del finanzie-
            re”, su testo anonimo, Roma, Giuseppe Manente, 1928 (stab. Tip.).
               Manente ha scritto circa quaranta pezzi per mandolino. Forse l’attenzione per
            questo strumento trae origine da contatti che il nostro autore avrebbe avuto con il
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            mandolinista Giuseppe Pettine.  Fra le sue composizioni ricordiamo: argentea
            luce, per mandolino e chitarra, MS; Festa di nozze, fantasia in tre tempi per banda;
            Five O’clock Tea, per due mandolini; Frammenti musicali, per uso della ginnastica
            nei reggimenti di fanteria di linea, per banda, Firenze, G. Mignani, 1910; il litto-
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            rio, marcia sinfonica;  il Viandante, per mandolino e chitarra; l’avvento, marcia
            238  Informazioni gentilmente fornitemi dal dott. Marco Carnevali.
            239  alBerto de angeliS, L’Italia musicale, cit.,  pp. 297-298, Appendice, p.120.
            240  gerardo Severino - laMBerto gUidolotti, La Banda Musicale della Guardia di Finanza,
                Roma, Museo Storico della Guardia di Finanza, 1996, p. 47.
            241  annely Zeni, Le bande militari, cit., p. 260.
            242  alBerto de angeliS, L’Italia musicale, Appendice alla 2° edizione Roma, Ausonia, 1939,
                p. 190.
            243  Michele carlo caPUto, Annuario generale della Musica, Napoli, Salvatore De Angelis,
                1875, p. 111. Manente ha ridotto per canto e pianoforte il paradiso dei cigni di Anton-Me-
                notti Buja, pubblicato a Firenze, per i tipi di G & P. Mignani intorno al 1939.
            244  Giuseppe Pettine (Isernia 1874 – Providence 1966), trasferitosi a Rhode Island nel 1889,
                rappresenta la cultura mandolinistica italiana. Queste ed altre prossime informazioni sui
                pezzi scritti da Manente per mandolino mi sono state fornite gentilmente dal dott. Marco
                Carnevali.
            245  alBerto de angeliS, L’Italia musicale, cit., Appendice, p. 120.
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