Page 34 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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34 Le bande musicaLi miLitari daLL’unità d’itaLia aLLa prima metà deL novecento
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Borbonica. Negli stessi anni Giuseppe Sentinelli, compositore e primo musicante
del Battaglione Cacciatori Pontifici, inizia la sua attività artistica (cfr. Scheda bio-
grafica).
Nel secolo XIX erano attive le bande della Gendarmeria Pontificia, della Guar-
dia Nobile, della Guardia Palatina d’Onore e della Guardia Svizzera. Nel 1970 il
Pontefice sciolse i Corpi militari vaticani (la Guardia Nobile, e la Guardia Palatina
d’Onore), lasciando in vita la sola Guardia Svizzera. Attualmente in Vaticano esi-
stono la Banda musicale della Gendarmeria, la Banda musicale dell’Associazione
SS. Pietro e Paolo e la Banda musicale della Guardia Svizzera.
La Banda musicale della Gendarmeria, attiva dal 1851, disciolta e ricostituita
più volte, segue per grandi linee la storia del Corpo della Gendarmeria Pontificia,
fondato nel 1850. La Banda è istituita nel luglio del 1851 e raccoglie l’eredità delle
tradizioni e dei complessi musicali del Corpo dei Veliti. Ha svolto una regolare at-
tività fino al 1870, cioè fino alla famosa Breccia di Porta Pia. Ricostituita nel 1904,
viene nuovamente sciolta con le altre milizie nel 1970. Molte sue competenze sono
assunte dal neo-costituito Corpo di Vigilanza dello SCV, con ordinamento civile.
Nel 2002 il Corpo ha ripristinato l’antica denominazione di “Gendarmeria”, con
una configurazione militare. Nel 2007 è stata ricostituita anche la banda musicale.
Il complesso oggi dispone di un organico di oltre cento elementi, tutti volontari,
provenienti spesso dalle bande militari italiane. In occasione delle esibizioni gli
orchestrali indossano un’uniforme simile a quella dei Gendarmi “effettivi”, ma
con alcune differenze che li contraddistinguono, fra le quali il berretto. Alla Banda
sono affidati i “servizi d’onore”: visite di Stato e cerimonie ufficiali di particolare
importanza, fra queste gli onori militari che vengono resi a Sua Santità in occasione
42 Tommaso Consalvo è stato direttore e docente di contrappunto nell’Ospizio di S. Lorenzo
per circa 20 anni, dal 1828 al 1848, con un ampio potere decisionale nella gestione delle
scuole di musica. Durante la sua carriera si è costruito una solida fama: è stato richiesto co-
me direttore della cappella dal principe di Prussia, Giorgio Federico e negli anni 1821-22
dal duca di Lucca. Consalvo rifiuta questi incarichi (Memoria pel Sig.r Barone Fava Con-
trolloro di Casa Reale, ASN, CRA - III Inv., cat. div., F. 337).
Nato a Napoli il 19 dicembre 1791 (Certificato di battesimo - Napoli 6.8.1860, parrocchia
di S. Marco di palazzo nella chiesa di S. Maria degli Angeli a Pizzofalcone, ASN, F. 337),
diventa allievo di Luigi Capotorti, dal quale apprende l’arte del canto (Capotorti era stato
allievo di Nicola Piccinni). In seguito, insegna nel Conservatorio di S. Maria Loreto di Na-
poli. Dal 1813 al 1825 è docente presso la Casa dei Miracoli, un istituto per nobili fanciul-
le. Contemporaneamente, negli anni 1817-18, insegna presso la nobile Accademia de’ Ca-
valieri di Napoli. Forse dal 1845 diventa maestro d’organo presso l’Accademia S. Cecilia
di Roma (come si è visto, nel 1845 Consalvo è richiesto negli stati pontifici). Muore dopo il
1860. Alla intensa attività dirigenziale e didattica, Consalvo affianca l’attività compositiva.
Scrive metodi didattici e trascrizioni. Nel 1828 introduce il “Metodo di Lancaster” nell’o-
spizio di S. Lorenzo. Per approfondimenti cfr. enrica doniSi, Le Scuole Musicali, cit., pp.
179-180.