Page 38 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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38 Le bande musicaLi miLitari daLL’unità d’itaLia aLLa prima metà deL novecento
caduta della Repubblica, è patrocinato da Cosimo I de’ Medici. Viene sciolto il 26
aprile 1785 per cause economiche, ma sarà ripristinato nel 1792, in maniera del
tutto nuova. I cornetti nasardi di legno e i tromboni saranno sostituiti dai clarinet-
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ti, dagli oboi, dai fagotti e dai corni da caccia. Come si vede, si impone una più
moderna concezione organica della banda. Nella seconda metà del Cinquecento è
attivo anche una piccolo complesso formato da dodici trombettieri ed un tamburo,
i cui suonatori impartiscono lezioni di musica. Dunque l’insegnamento all’interno
delle bande e delle fanfare è diffuso già da molto tempo.
Piccoli nuclei musicali sono presenti anche a Pistoia. Questa città ha dato i
natali a Teodulo Mabellini (Pistoia 2 aprile 1817- Firenze 19 marzo 1897), una
figura importante nell’organizzazione delle musiche. Le sue riflessioni sono volte
a dare una struttura uniforme ai diversi complessi sparsi nel territorio. Mabellini
è allievo di Saverio Mercadante e vanta un’istruzione di alto livello, con influssi
della musica napoletana. Nel 1848 presiede una commissione che riguarda le ban-
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de militari toscane. Auspica una selezione degli strumentisti mediante concorso
e un organico di almeno settantatre elementi, fra cui venti legni, due fagotti ed un
controfagotto. A lui si richiamerà Emanuele Krakamp.
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51 aleSSandro veSSella, la Banda dalle origini, cit., pp. 92-93, 95-96.
52 Ivi, p. 159. Un allievo di Mabellini è Giovanni Tarditi, del quale parleremo più volte.
53 Giovanni Pacini invece proponeva un organico di quarantaquattro elementi Ugo d’ovidio,
la Banda attraverso i secoli, cit., pp. 46-47.