Page 42 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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            II.2. Le bande musicali: presupposti e problemi


               Nel 1899 in Italia - costituita da ottomila comuni - sono attive cinquemila bande
            fra militari e civili. Volendo fare una statistica media e assumendo che ogni banda
            sia composta da trenta suonatori, numero minimo per banda, si arriva a centocin-
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            quantamila musicisti e a cinquemila capomusica.  Già da questi dati si può com-
            prendere quanto sia esteso il problema, nel corso dell’Ottocento, della struttura
            delle bande: una diverge dall’altra per organico, per numero complessivo di stru-
                                                                     59
            menti; per accordatura e per rifornimento di strumenti musicali.  Una delle cause
            è da addebitare alle tante, piccole, reggenze prima dell’Unità d’Italia. Nel 1861 il
            nuovo Regno si presenta al mondo con solide tradizioni musicali, con scuole di
            altissimo livello artistico - didattico, con eminenti personalità, ma a fronte c’è una
            frammentarietà da correggere. Si accende il dibattito sui repertori, sull’organico
            strumentale e sull’equilibrio fra le parti, sulla preparazione e sui compiti del diret-
            tore e dei bandisti (sulla preparazione dei direttori rimandiamo al § VI.1). I pro-
            blemi delle bande vengono discussi ma non risolti nel Primo Congresso Musicale
            tenutosi a Napoli nel 1865. Diversi studiosi affrontano questi problemi. Emanuele
            Krakamp, Domenico Gatti, Cesare Carini e Dionigi Cortesi avanzano proposte atte
            a risolverli, come vedremo a più riprese. Prima di esporre su tali questioni, valgano
            come presupposti alcuni punti. Spesso l’organico:
               a) si adegua al numero dei bandisti,

               b) si adegua alla specialità di ciascuno di essi,
               c) è formato dagli strumenti disponibili al momento.
               Ancora nel 1899 non c’è una marcata differenza fra banda e fanfara (ne ri-
            prenderemo a parlare nel paragrafo dedicato alla Banda dell’Esercito). Una vera
            regolamentazione  di  bande  e  fanfare  si  attuerà  soltanto  nella  seconda  metà  del
            Novecento. Dopo il primo conflitto mondiale diminuiscono le attività delle bande
            militari e civiche. Le cause sono diverse. I comuni giacciono in difficoltà economi-
            che. La svalutazione della lira non è sostenuta da un adeguato corrispettivo delle
            retribuzioni. La diffusione del grammofono e della radio diffonde nelle famiglie la
            musica, prima ascoltata solo nelle piazze e nei teatri. Anche le bande militari subi-
            scono le conseguenze delle difficoltà economiche e sociali perché il loro organico
            viene notevolmente ridotto. La stampa addebita la responsabilità della sua deca-
            denza all’esercito che non fornisce le bande di mezzi sufficienti. Si denuncia in
            maniera più decisa il malcontento dei direttori delle bande militari e dei musicanti,
            malcelato e disorganizzato. La retribuzione loro assegnata è scarsa, spesso neanche


            58  enrico Mineo, La banda musicale in Italia, «Gazzetta Musicale di Milano», a. 54, n. 20,
                18 maggio 1899, p. 246.
            59  Per tutti gli aspetti sugli strumenti musicali rimandiamo al Capitolo V.
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