Page 45 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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Progetti e riforme delle bande militari                                  45

              quest’ultimo, seppure con alcune varianti. In particolare Mabellini propone una
              banda di settantatre elementi, suddivisa nel proprio interno in cinquanta bandisti
              e ventitre aspiranti bandisti. Invece Krakamp propone cinquantadue elementi per
              la banda e trenta per le fanfare, escluso il direttore. Nel quarto punto Krakamp
              auspica l’uso del diapason in tutto il Regno e sollecita un’iniziativa del governo
              per l’istituzione di una sola fabbrica di strumenti, da cui tutte le bande devono ri-
              fornirsi. Queste condizioni sono oggettivamente importanti, visto che c’è una forte
              discordanza:
                   […] L’impossibilità delle nostre Bande non ha bisogno, per essere cre-
                   duta, di dimostrazione alcuna. La è troppo evidente perché si possa op-
                   pugnare. Ma chi ne vorrebbe avere un’idea, non avrà a fare altro che
                   prestare un momento la sua attenzione in qualche solennità dove molte
                   Bande prendovi parte […] Non è un suonare. È una ridda di stregoni di
                   maliarde e di demoni in una bolgia infernale […]. 71

                 Dopo due anni, nel 1865, anche l’ottava sezione del Primo Congresso Musicale
                                                                           72
              tenutosi a Napoli, presieduta da Domenico Gatti e Antonio Beretta,  è dedicata
              alla riorganizzazione complessiva delle bande militari. Partecipano molti direttori
              di bande militari, rappresentanti degli orfanotrofi militari dell’ex Regno delle Due
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              Sicilie, compositori e musicisti.  Si discute sulla decadenza delle bande militari e
              si levano richieste di riforme. In questa sede è stabilito:
              1)  L’uso di un solo corista (come propugnato da Krakamp);
              2)  Un organico strumentale formato da 48 elementi;
              3)  La suddivisione dei bandisti per grado, con il corrispettivo di stipendio;
              4)  A differenza della proposta di Krakamp, si avanza l’ipotesi di istituire tre licei
                 militari, rispettivamente a Milano, a Napoli e a Bologna.

                 L’organico proposto al punto due è il seguente:
                 1 ottavino,
                 1 flauto,
                 2 oboi,


              71  Cito direttamente da Ivi,  p. 12 n.
              72  Antonio Beretta (Milano, 17 aprile 1808- Roma, 14 novembre 1891), di ideali patriottici,
                  contribuì attivamente all’indipendenza italiana. Fu sindaco  di Milano per diversi anni, fi-
                  no al 1867. Divenuto senatore del Regno, per diverso tempo coprì l’incarico di segretario
                  dell’ufficio di presidenza. È destinatario di due dediche rispettivamente di giacoMo PaniZ-
                  Za (1803/4-1860), Canto guerriero per gli italiani, Milano, Giovanni Ricordi, 1848, “dedi-
                  cato all’amico Antonio Beretta membro del governo provvisorio di Milano” e di Piero gi-
                  roMPini, Mari e monti, polka per pianoforte op. 50, Milano, D. Vismara, 18… “All’amico
                  Antonio Beretta”.
              73  enrica doniSi, Le Scuole Musicali, cit., p. 169.
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