Page 50 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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50                                Le bande musicaLi miLitari daLL’unità d’itaLia aLLa prima metà deL novecento


               clarone in Si bem. (Tav. XVII);
               gran cassa, con meccanismo per adattarvi i piatti (Tav. XVIII);
               tamburo (Tav. XIX);
               piatti (Tav. XIX);
               sistro (Tav. XX);
               triangolo (Tav. XX) [la Tav. XX contiene anche accessori vari];
               diapason (Tav. XX);
               metronomo (Tav. XX);
               leggii (Tav. XXI);
               accessori vari (Tav. XXII).

               Alle fanfare di cavalleria si aggiungono:
               cornettino in Mi bem., a tre cilindri (Tav. XXIII);
               bombardino basso in Si bem., a quattro cilindri (Tav. XXIII);
               bombardone in Fa, a tre cilindri (Tav. XXIV). 82

               Un altro contributo per una riforma strutturale è dato da Dionigi Cortesi che
            nel volume Le musiche militari pone anche problemi di estetica. La scarsa qualità
            è anche effetto di riduzioni mal scritte e di organici mal formati. Cortesi sollecita
            un maggior equilibrio fra le parti strumentali. Auspica una perfetta corrispondenza
            partitura-organico, ossia il riduttore deve saper bene equilibrare i suoni. La partitura
            deve essere interpretata rigorosamente con il complesso strumentale che la stessa
            partitura indica. Rigore, questo, disatteso dalla maggior parte delle bande. Ancora
            una volta, le riduzioni sono scritte male perché il trascrittore non ha sempre una
            solida istruzione alle spalle, ma solo uno studio superficiale del contrappunto o,
            peggio, soltanto un’esperienza di bandista non supportata neanche da un corso di
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            armonia.  Per contro, negli stessi anni, Teresiano De Libero, capomusica della
            Guardia nazionale di Caserta, nel suo trattato sulla preparazione del direttore di
            banda afferma che per il direttore di banda è sufficiente un compendio di armonia.
            I canoni, le fughe e lo studio severo del contrappunto sono finalizzati all’istruzione
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            di altre professioni.  Ritornando a Cortesi, non è tanto importante il numero degli
            elementi quanto la qualità della banda e la competenza dei bandisti e del direttore.


            82  Ivi, pp. 80-83. Per le illustrazioni riportate in appendice, Ivi, pp. 84-102.
            83  dionigi corteSi, Le musiche militari, dei loro diritti e dovuti provvedimenti per migliorar-
                                                     a
                le, Roma, tip. Della camera dei deputati, 1883 (2  edizione: Civitavecchia, Strambi, 1891)
                in Ugo d’ovidio, la Banda attraverso i secoli, cit., pp. 67-68.
            84  “Del  contrappunto  propriamente  detto”,  tereSiano  de  liBero,  Trattato  di  armonia  ad
                uso dei musicisti  dell’esercito, compendiato sulle migliori opere […], Napoli, T. Cottrau,
                18…, p. 45, enrica doniSi, Istituti, bande e società. Studi sulla musica a Benevento tra il
                1561 ed il 1961, Benevento, Realtà Sannita, 2012, p. 79.
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