Page 43 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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Progetti e riforme delle bande militari                                  43

              sufficiente per comprare a rate il materiale di musica. Nessuna delle novantaquattro
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              musiche dell’esercito è al completo. Sono abolite le musiche di cavalleria.



              II.3. Il progetto di emanuele Krakamp

                 Con la nascita del nuovo Regno si avverte con maggior forza l’esigenza, che
              prende voce anche sulla stampa periodica, di un ordinamento unificante ed unitario
              della musica in Italia; una legislazione che faccia applicare alcuni criteri validi per
              l’intero Regno. Nel 1862 Camillo Demarchi, direttore della Banda della Guardia
              Nazionale di Torino, e Vincenzo Scarpa, dottore in Lettere, sollecitano il Ministro
              delle Guerra e le autorità competenti affinché si realizzi un progetto di riforma
              strutturale. A tal fine Scarpa traduce il lavoro sulla riorganizzazione delle musiche
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              militari di Alberto Perrin.  L’anno seguente Krakamp denuncia la situazione delle
              bande in Italia in maniera “scientifica”.
                 Krakamp, patriota siciliano, tenente e direttore di bande militari, è docente di
              solfeggio presso il Conservatorio S. Pietro a Maiella di Napoli. Lavora anche al
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              servizio del Conte di Siracusa, mecenate dei migliori artisti di Napoli.  A causa
              della sua partecipazione alle lotte per l’indipendenza  - ha combattuto, fra l’altro,
              nella battaglia di Velletri contro l’Esercito Borbonico e a Roma contro l’Esercito
              Francese -  è costretto ad abbandonare il suo lavoro e riparare in esilio. Ma Kra-
              kamp è un protetto di Mercadante. Dopo l’Unità d’Italia ritorna nel Conservatorio
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              di Napoli, invitato proprio da Mercadante, per riprendere l’insegnamento.  Dal
              rientro a Napoli, all’inizio del 1862, raccoglie importanti consensi, sebbene non
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              sempre con gli esiti desiderati. Scrive un inno, Dio protegga Italia e il Re,  dedica-
              to a Vittorio Emanuele II (eseguito da Costantino Gozzi, direttore della banda del
              12° Reggimento di Linea). Il re ricambia l’omaggio donandogli una spilla in bril-



              60  r.d.r., Per il decoro delle bande militari, «Musica», a. VII, n. 33, 26 ottobre 1913, p. 3.
              61  alBert Perrin, Riorganizzazione delle musiche reggimentali, traduzione di Vincenzo Gio-
                  vanni Scarpa, Torino, Fratelli Bocca, 1862.
              62  Il conte di Siracusa è stato mecenate anche di Luigi Caccavajo, del quale parleremo nel-
                  la scheda biografica, e di Salvatore Pappalardo, enrica doniSi, Echi risorgimentali nella
                  scuola violoncellistica di Napoli in «Prima e dopo Cavour: la musica fra Stato Sabaudo e
                  Italia Unita (1848-1870) » atti del convegno dell’11-12 novembre 2011, Napoli, a cura di
                  Enrico Careri ed Enrica Donisi, in corso di stampa.
              63  Titoli che comprovano l’esercizio fatto per il posto di capo Musica dal M.° Caccavajo in
                  diverse bande militari e civili, nonché titoli rilasciatogli dai superiori  e notabilità artisti-
                  che, onorificenze ecc. ecc, luigi Caccavajo, Archivio del Conservatorio S. Pietro a Maiella
                  di Napoli (d’ora in poi CMNA).
              64  eManUele KraKaMP, Dio protegga Italia e il Re, Napoli, Federico Girard e C.°, s.d.
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