Page 44 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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            lanti.  La stampa locale sostiene l’autore nell’auspicio che diventi l’inno nazionale
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            italiano,  invano. Krakamp  scrive anche diversi metodi per  strumenti a fiato, per
            i quali Mercadante in prima linea e poi i docenti del Conservatorio di Milano e di
            altri istituti lo colmano di lodi lusinghiere. Fino al 1872 ha scritto 246 composizio-
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            ni.  Nello stesso anno il suo Metodo per trombone e bombardino è adottato nelle
            scuole di musica e nelle bande d’Italia. 68
               Krakamp pubblica un Progetto di riforma per le bande militari in cui auspi-
            ca una riforma con quattro punti essenziali: unità di metodo; unità di esecuzione;
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            unità di proporzioni sonore; unità di meccanica.  L’esigenza di una sistemazione
            dell’arte musicale in Italia viene alla luce nelle sue linee essenziali. Il primo punto
            è l’unità di metodo. Per garantire l’uniformità del metodo d’insegnamento è neces-
            sario che sia costituita una scuola in cui gli allievi, provenienti da tutte le parti del
            Regno, siano istruiti alla disciplina militare e alla disciplina musicale in maniera
            univoca. Krakamp ne propone anche la sede: l’Albergo dei poveri di Napoli. Nel
            secondo punto, l’unità di esecuzione, sollecita la costituzione del Consiglio Ispet-
            tivo con sede  presso il Ministero della Guerra, composto da cinque esperti che
            provengono da ambiti musicali e militari. Il presidente del Consiglio Ispettivo deve
            essere un compositore di chiara fama nominato dal Ministro della Guerra, al quale
            è conferito il grado di capitano. Il Consiglio Ispettivo ha il compito di vigilare
            sull’unità delle musiche militari in base a tre principi: l’unità del diapason (al quale
            Krakamp si richiama nel quarto punto), l’unità di stile e l’accento. L’unità di stile
            significa che le musiche devono essere “marziali” e non subordinate alle preferen-
            ze o ai capricci dei direttori (che magari propongono cabalette o brani scritti per il
            teatro). Il Consiglio Ispettivo deve valutare ogni anno il livello artistico delle bande
            militari e ogni sei mesi la preparazione degli studenti del Liceo militare. Per il terzo
            punto, l’unità di proporzioni sonore, ossia il numero e la qualità degli strumenti,
            Krakamp ha degli illustri precedenti. Infatti avevano già avanzato le loro proposte
            il colonnello Savini, il maestro Pacini e Mabellini.  Egli si attiene alle direttive di
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            65  Miscellanea, «Gazzetta Musicale di Napoli», a. X, n. 45, 19 ottobre 1862, p. 180.
            66  Gozzi compose pure Clelia, un valzer, e una marcia militare (della quale ignoriamo il tito-
                lo)  eseguite nella stesso concerto, che riscossero ampio successo, «La Gazzetta Musicale
                di Napoli», a. X, n. 11, 2 febbraio 1862, p. 44.
            67  Lettera di Emanuele Krakamp indirizzata al cav. De Novellis, Presidente del Collegio di
                musica S. Pietro a Majella, datata Napoli 21 agosto 1872, CMNA, cart. 87-9-B.
            68  eManUele KraKaMP, Metodo per trombone e bombardino “adottato in tutti gli Stabilimenti
                e Bande Militari del Regno d’Italia” op. 222, Napoli, Prop. dell’autore, 1872. Questo me-
                todo è stato premiato con medaglia d’argento all’Esposizione di Parigi del 1878, come si
                legge sulla seconda edizione pubblicata a Milano, per i tipi di Ricordi, nel 1886.
            69  eManUele KraKaMP, Progetto, cit.
            70  Nel progetto Krakamp menziona solo i cognomi, ma quasi certamente si tratta di Giovanni
                Pacini e Teodulo Mabellini, Ivi, p. 8.
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