Page 207 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
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la gerManIa torna In scena
el maggio del 1919, a dispetto dell’apparente successo dell’offensi-
va bianca sugli Urali, Lloyd George era personalmente favorevole a
N riprendere le trattative con Mosca interrotte dai tempi della missione
Bullit, ma era politicamente impossibilitato a renderle pubbliche, data l’avver-
sione dei conservatori britannici ad ogni accordo coi bolscevichi . La pubbli-
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cazione dei colloqui fu però esattamente quello che accadde il 5 giugno, quando
il Globe di New York pubblicò il testo dei colloqui con Bullit consegnato dal
commissario sovietico Litvinov al giornalista statunitense Isac Don Levine .
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L’impressione in Gran Bretagna fu notevole, e lo stesso Governo vacillò.
In quel momento i rossi sembravano già riusciti a sopraffare le armate bian-
che, ma ancora per alcuni mesi il tentativo di Lenin di trattare si prolungò,
almeno apparentemente.
In luglio egli confermò questa intenzione in una intervista alla United Press
e in ottobre al Chicago Daily News, mentre Cicerin ribadì le proposte fatte a
Bullit ad un deputato laburista britannico che le riferì alla Camera dei Comuni
nella seduta del 5 novembre 1919.
La guerra civile era ormai volta a favore dei bolscevichi e proprio questo
sembrava confermare l’idea, radicata in molti, a cominciare da Winston Chur-
chill, che l’obbiettivo di Lenin, ottenuta la vittoria in Russia, fosse esportare la
rivoluzione in Europa.
I sostenitori di questa idea non riuscirono a portare l’Intesa in guerra con la
Russia, ma impedirono che l’ultima occasione di accordo potesse essere affer-
rata quando le condizioni erano ancora a favore degli occidentali.
La fondazione da parte sovietica del Comintern, avvenuta alcuni mesi avanti
il 4 marzo 1919, sembrava del resto rafforzare i timori degli anti-marxisti euro-
pei, così come l’affermarsi di brevi governi rivoluzionari in Baviera e Ungheria
e nella Rhur. Se questi ultimi furono rapidamente sopraffatti, senza che i russi
li potessero aiutare in alcun modo, la costituzione della Terza Internazionale
era stata effettivamente una mossa tattica che segnò il passaggio ad un atteg-
338 P. MELOGRANI, Il mito della Rivoluzione mondiale, cit., p. 86.
339 Ivi, p. 87.

