Page 209 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
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Armistizi in mAlAfede. l’Accordo russo-occidentAle      207
                   in Russia le ricerche vietate in Germania dal trattato di pace .
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                      Poco dopo, di fronte al precipitare della crisi con la Polonia, i rapporti russo-
                   tedeschi si strinsero ancora di più. Quando scoppiò la guerra nel 1920 Lenin
                   cercò una alleanza vera e propria con Berlino nella guerra contro Varsavia, ma
                   tanto von Seekt che il cancelliere socialdemocratico Friedrich Ebert si ritrasse-
                   ro: un simile atto avrebbe comportato quasi certamente la guerra con la Francia.
                   La Germania fornì però tutto l’appoggio possibile nella sua situazione, vietan-
                   do, tra l’altro, il transito ferroviario degli aiuti per i polacchi. Il 17 luglio furono
                   ristabiliti i rapporti diplomatici ufficiali e i russi si impegnarono, a vittoria con-
                   seguita, a non invadere i territori polacchi ex-tedeschi, il che equivaleva ad una
                   ennesima spartizione della Polonia.
                      Quando alcuni mesi dopo la guerra russo-polacca si concluderà con la scon-
                   fitta sovietica di fronte Varsavia, sarà la Prussia Orientale ad accogliere i resti
                   dell’esercito sovietico.
                      Il comportamento tedesco, tuttavia, non era che una anticipazione di quello
                   intrapreso da tutte le altre potenze a partire dal 1920, sia pure con tempi diffe-
                   renti. Mano a mano che la situazione militare in Russia volgeva a favore dei
                   rossi e che l’isolamento internazione diminuiva, i singoli governi, ora guidati
                   da altri personaggi che non quelli che avevano condotto la guerra, iniziavano
                   politiche meno ostili ai bolscevichi.
                      Fra le nazioni che si adattarono prima al modus vivendi con il potere bol-
                   scevico vi fu il Regno d’Italia, il cui governo era ora presieduto da Francesco
                   Saverio Nitti. Tale politica, per ragioni non diverse da quelle tedesche, non era
                   avversata nemmeno dai nazionalisti, che vi vedevano una leva per scardinare
                   gli equilibri ingiusti stabiliti nei trattati di pace da Francia, Gran Bretagna e
                   Stati Uniti. Il 13 dicembre 1919 la Camera italiana approvava all’unanimità il
                   riconoscimento di fatto di tutti i governi esistenti in Russia . Pochi anni dopo,
                                                                         344
                   il 14 febbraio 1924, sarà il governo Mussolini a ristabilire le normali relazioni
                   fra i due Paesi, primo fra tutti i governi occidentali .
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                      Lenin accolse molto bene questa notizia. Del resto non riteneva possibile
                   una rivoluzione in Italia. Quando alcuni mesi prima Angelica Balabanov gli
                   aveva descritto la situazione italiana come pre-rivoluzionaria, le aveva risposto
                   seccamente che in un Paese senza materie prime e senza autosufficienza ali-




                   343  Ivi, p. 110.
                   344  P. MELOGRANI, Il mito della Rivoluzione mondiale, cit., pp. 126­127.
                   345 I rapporti italo­russi di questo periodo sono approfonditi sul saggio di Emilio Gentile Mussolini
                       contro Lenin, Bari, Laterza, 2014.
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