Page 87 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
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quanto di più vicino ad una alleanza russo-tedesca si fosse visto dai tempi di di
Napoleone .
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Fu a questo punto che, il 6 luglio, mentre al Teatro Bolschoj di Mosca si
svolgeva il Quinto Congresso dei Soviet, due social-rivoluzionari uccisero
l’ambasciatore von Mirbach.
L’azione, forse concertata con gli spionaggi dell’Intesa, era inserita in un
maldestro tentativo volto più a riaprire la guerra con la Germania che a prendere
il potere . Nelle stesse ore il Distaccamento Militare della Ceka, controllato
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dai social-rivoluzionari, occupava la sede della polizia e circondava il Cremli-
no. Tuttavia, per ragioni mai chiarite, la fortezza, pressoché sguarnita, non ven-
ne attaccata, né furono arrestati i leader bolscevichi riuniti al Teatro dell’Opera.
Lo stesso Trockij, ignorato dai rivoltosi, riunì in poche ore truppe sufficienti
per riprendere il controllo della città . I delegati social-rivoluzionari furono
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arrestati nello stesso Teatro dell’Opera dove avevano continuato a comiziare
con i rappresentanti bolscevichi .
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Ripresa in pugno la situazione, Lenin, assai scosso, dovette presentarsi per
porgere le condoglianze e accettare che un piccolo contingente tedesco giun-
gesse a Mosca a proteggere l’ambasciata. Il clima era molto teso. Un diploma-
tico tedesco definì le sue condoglianze “fredde come il muso di un cane”, ma
l’accordo non saltò. Né saltò alcune settimane dopo, quando, il 30 luglio, un
altro social-rivoluzionario uccideva a Kiev il generale Herman von Heichorn,
governatore militare dell’Ucraina.
Il 10 agosto furono stabiliti i termini del trattato russo-tedesco: la Russia
riacquisiva parte dell’Ucraina e l’intera Bielorussia, rinunciava all’Estonia, del
resto occupata dai bianchi. In un protocollo segreto i tedeschi lasciavano mano
libera ai bolscevichi in Armenia e Azerbaijan mentre in Georgia un contingen-
159 A capo della delegazione russa inviata a Berlino c’era il solito Haneckij, seguito da Nicolaj Bu
charin, l’ex avversario della pace con la Germania costretto così alla prima, e non ultima, delle
proprie autosconfessioni. P. MELOGRANI, Il mito della Rivoluzione mondiale, cit., p. 36.
160 Ivi, p. 3739.
161 Una coppia di agenti della Ceka, la polizia politica rivoluzionaria, si presentarono alla residenza
dell’ambasciatore, oltrepassarono facilmente la guardia e domandarono di vedere il diplomatico
adducendo di avere notizie circa un complotto dell’Intesa per assassinarlo. Alla domanda di Mir
bach su come avrebbero voluto agire gli assassini il sicario avrebbe risposto: «Così», estraendo
una rivoltella e freddandolo. I due assassini fuggirono dalla finestra lasciando cadere una bomba
alle proprie spalle. B. LOCKHART, Memorie, pp. 3467.
162 Vedi: O. FIGES, La tragedia di un popolo, cit., pp. 758762. La vicenda è ricostruita anche nel
recente CATHERINE MERRIDALE, Cremlino. Dalle origini all’ascesa di Putin il cuore politi-
co della Russia. Torino, UTET, 2016.

