Page 6 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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4 LA RAPPRESENTAZIONE DELLA GRANDE GUERRA NEL CONCORSO DELLA REGINA ELENA DEL 1934
dei Novecentisti. La regina desiderava infatti che gli artisti utilizzassero uno stile facilmente comprensibile, che non richiedesse
al visitatore uno sforzo interpretativo del messaggio figurativo, ma che ritraesse la realtà così come l’avrebbero colta i nostri
occhi di spettatori posti davanti ad eventi così tragici ed eroici al contempo.
Nonostante il Governo non avesse dunque esaltato e supportato l’iniziativa la stessa ebbe un enorme successo, furono pre-
sentate migliaia di proposte, in forma di bozzetti e prove; solo una piccola parte furono ammesse a divenire opere compiute
e di queste, dopo un’ulteriore e definitiva selezione, ne saranno scelte solo settantacinque, alle quali si aggiunsero ulteriori
quattordici pezzi, di cui nove acquistati direttamente dalla regina. L’esposizione delle opere vincitrici, che doveva costituire
il nucleo delle Galleria della Guerra e della Vittoria, fu inaugurata il 1° marzo del 1935 presso il Palazzo del Quirinale. Al ter-
mine dell’esposizione, le opere furono temporaneamente trasferite al Museo Centrale del Risorgimento, in attesa del com-
pletamento dei lavori per rendere disponibili i locali da adibire a Galleria della Guerra e della Vittoria. Il progetto tuttavia
non si completerà mai e, come già accaduto in altre situazioni, ciò che era “temporaneo” diverrà definitivo. Le opere sono
ancora presso il Museo Centrale del Risorgimento dove sono esposte e ben integrate in un magnifico percorso che racconta
la nostra storia patria. Ringrazio la direzione del museo che ci ha consentito di riprodurre tutte le opere in alta definizione
ai fini iconografici del presente volume.
Il libro curato da Roberto Guerri, dopo un’accurata introduzione sul tema, presenta le opere, descrivendo, secondo una cro-
nologia temporale, le Unità combattenti e gli Eroi che sono stati protagonisti, approfondisce il contesto storico in cui gli
eventi si sono verificati, oltre a commentare tecnicamente ogni opera in modo da consentire al lettore di apprezzarne il con-
tenuto. Completa il volume un’appendice con una sintetica biografia degli artisti autori dei manufatti. Leggendo l’opera si
potrà apprezzare come i protagonisti delle gesta eroiche non sono sempre militari di professione ma anche semplici cittadini,
volontari o richiamati alle armi, che risposero con senso del dovere e abnegazione, disposti a sacrificare la propria esistenza
per il bene superiore della comune patria. Tra di loro giovani che la vita non l’avevano nemmeno “assaggiata”, come Roberto
Sarfatti, di soli diciassette anni, la più giovane medaglia d’Oro al Valor Militare, o Alberto Riva Villasanta che, appena diciot-
tenne, quando era ormai noto che mancava meno di un’ora alla fine delle ostilità, si lanciò comunque contro le ultime sacche
di resistenza in ossequio alle direttive che incitavano a combattere per spingersi sempre più a est e sottrarre territorio all’av-
versario.
Quest’anno si celebra il centenario della traslazione delle spoglie del Milite Ignoto all’Altare della Patria. Anche questo libro
concorre a celebrare questa importantissima ricorrenza nazionale che ci rammenta che la libertà e la prosperità di cui oggi
beneficiamo non è un regalo del destino ma una conquista lunga e dolorosa di coloro i quali ci hanno preceduto e che
abbiamo il dovere di preservare per noi e per chi verrà dopo. Non mi resta che augurare buona lettura.
Capitano di Vascello Michele SPEZZANO
Capo dell’Ufficio Storico
dello Stato Maggiore della Difesa

