Page 12 - Repertorio degli Ufficiali dei Carabinieri Reali 1814-1871
P. 12
XI
vamente anche ai militari che percorrevano i gradi più bassi della gerarchia, prima
provenienti quasi esclusivamente dai territori che componevano il Regno di Sar-
degna e poi, man mano, anche dalle aree geografiche che entrarono a far parte del
Regno d’Italia.
Tra i motivi ispiratori che hanno stimolato la ricerca se ne devono sottolineare
brevemente alcuni. In primo luogo, offrire la possibilità di aprire alla conoscenza
e ciò assume particolare valore sia interno a una Istituzione bicentenaria, sia verso
coloro i quali si avvicinano ad uno strumento di integrazione di numerosi ambiti
di studio e di ricerca scientifica. In secondo luogo, si intende proporre un modello
sostenibile di strumento di studio e consultazione che possa essere una base di
riferimento anche per futuri progetti, per cui la riflessione si muove nella necessità
di avviare studi sistematici su varie categorie di appartenenti alle Istituzioni e, in
particolar modo, al mondo militare, integrando e superando le ricerche rivolte agli
approfondimenti dei vertici delle istituzioni pubbliche e, particolarmente, di quelle
in uniforme. Da queste considerazioni discende l’interesse a poter dare vita ad una
collana dedicata alla produzione di repertori di natura archivistica o istituzionale,
per valorizzare una parte delle fonti che gli archivi militari custodiscono.
Infine, il contributo si propone come punto di partenza per ulteriori studi e ap-
profondimenti che, stante la ricchezza delle informazioni, costituiscono una piatta-
forma per molteplici e variegati campi di ricerca anche al di fuori dei Carabinieri.
Appare opportuno precisare un altro aspetto, cioè che un’attività di valorizza-
zione simile è stata già vissuta nell’ambito della pubblica amministrazione, con la
pubblicazione di alcuni studi tra i quali, a mero titolo esemplificativo, si può ricor-
dare l’esperienza del Ministero dei Beni e Attività Culturali insieme a quanto fatto
sui funzionari del Ministero degli Affari Esteri che costituiscono dei modelli di
8
riferimento . Con un approccio distinto si presenta invece il volume sui Consiglieri
di Stato curato da Guido Melis che, per la complessità, per l’arco temporale preso
a riferimento e per la struttura, non può offrire che alcuni spunti di riflessione da
prendere a paragone per futuri approfondimenti, alcuni dei quali in corso da parte
9
di chi scrive . In realtà, seppure tali opere costituiscano dei riferimenti di partenza
indispensabili, si deve riconoscere che la scelta alla base del lavoro elaborato nelle
pagine che seguono è stata quella di riportare con pochissimi interventi le informa-
zioni contenute nei ruoli matricolari custoditi presso il Museo Storico dell’Arma.
Ciò anche in considerazione del fatto che, se da una parte si sarebbe potuta avere
una lettura più scorrevole, dall’altra si è scelto di privilegiare la struttura dei docu-
8 MaUrizio caSSetti (a cUra di), repertorio del personale degli archivi di Stato, Roma,
Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generali per gli Archivi, 2008; fa-
Bio graSSi (a cura di), La formazione della diplomazia nazionale (1861-1915). Repertorio
bio-bibliografico dei funzionari del Ministero degli Affari Esteri, Istituto Poligrafico e Zec-
ca dello Stato, Roma, 1987.
9 Il riferimento è gUido MeliS (a cura di), Il Consiglio di Stato nella storia d’Italia. Le bio-
grafie dei magistrati (1861-1948), Milano, Giuffré, 2006.