Page 19 - Repertorio degli Ufficiali dei Carabinieri Reali 1814-1871
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            trollo e i rapporti con le autorità politiche, militari, religiose; da attenti conoscitori
            del territorio, curavano particolarmente l’attività informativa e talvolta, insieme ai
            sottufficiali, erano mediatori di esigenze, pronti ad intervenire sia nel sostegno alla
            popolazione, sia nella tutela  dell’ordine costituito. Questo lavoro intende offrire
            un quadro di riferimento relativo agli ufficiali, dandone alcune note relative alla
            provenienza, all’orientamento di carriera, ad alcuni tra le loro principali funzioni e,
            in qualche caso, anche alla fine della loro esperienza nell’Arma.





            1. Gli ufficiali dei carabinieri reali tra la fondazione e il
               moto liberale del 1821


               L’abdicazione di Napoleone Bonaparte il 21 aprile 1814 consentì la costituzione
            di un Consiglio di Reggenza a Torino che diede avvio alla primissima ripresa delle
            attività amministrative degli antichi “Stati di Terraferma” sotto i Savoia, dopo che
            “l’usurpatore” era caduto.
               Vittorio Emanuele I il 14 maggio 1814 si indirizzò agli “antichi” sudditi della
            sua dinastia con un proclama dai toni solo apparentemente concilianti: “cancel-
            late dagli animi vostri le sofferte oppressioni, e perdonate agli oppressori nostri:
            siamo in diritto di esigerlo da voi, e Noi stessi ve ne daremo esempio”, mentre,
            nella parte in cui richiamavano in servizio gli “antichi soldati di casa Savoia”, si
            mostrava reazionario nella sua più pura evidenza: “Bravi guerrieri, rammentiamo
            con intima soddisfazione la fermezza nelle fatiche, l’intrepidezza ed il maschio
            valore nei combattimenti, col quale rintuzzaste per molti anni l’orgoglio di un ne-
            mico devastatore: è nuovamente aperto per voi il campo d’onore, che segnaste altre
            volte colle gloriose vostre gesta, e col vostro sangue: il Vostro Sovrano, che vi fu
            già compagno d’armi, a sé v’invita” . Così, non appena rientrato a Torino il 20
                                             12
            maggio, diede subito l’avvio alla riorganizzazione dell’Armata Sarda, ricostituita
            nuovamente dopo il lungo periodo napoleonico e previa abolizione della coscrizio-
            ne obbligatoria.
               È noto che il momento politico era di particolare difficoltà per il sovrano piut-
            tosto che per il Regno sardo, poiché la situazione internazionale rimaneva ancora
            fluida e complessa, anche grazie alla presenza austriaca su buona parte del territo-
            rio sabaudo e al tentativo di Napoleone di riacquistare il potere, dando vita al suo







            12   Il proclama è riportato integralmente in rUggero denicotti, Delle vicende dell’Arma dei
            Carabinieri Reali nel centenario della fondazione del corpo (13 luglio 1814), Roma, Tipo-
            grafia dell’Unione Editrice, 1914, pp. 4-5.
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