Page 23 - Repertorio degli Ufficiali dei Carabinieri Reali 1814-1871
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            per tutto ciò che riguardava la disciplina, l’amministrazione e la gestione delle atti-
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            vità interne esso dipendeva esclusivamente dal Ministero della Guerra .
               Nel 1815 la struttura  del Corpo fu allargata  con un aumento organico  e, in
            particolare, “di più Maggiori Vice-Presidenti nelle Provincie” tenuto conto della
            soppressione dell’Ispezione Generale di Buongoverno, dando così l’opportunità
            di prevedere e inserire il grado di maggiore, in linea con la riorganizzazione del-
            le funzioni strategiche nel campo della sicurezza pubblica, ossia: la soppressione
            della pianta del personale civile della Direzione Generale del Buon Governo e
            la contestuale sostituzione di questo, sia a livello centrale sia a livello periferico
            con ufficiali dei Carabinieri Reali, che acquisivano tutti i compiti precedentemente
            assegnati a quegli impiegati civili, poiché “la variazione delle circostanze quindi
            succedute [alle Regie Patenti del 13 luglio 1814] Ci ha persuasi della convenienza
            di variare in qualche parte la Pianta […] onde […] lo stabilimento del Buon Go-
            verno venga ad acquistare quella energia, ed attività, che gli conviene nelle attuali
            circostanze, affinché possa produrre qué salutari effetti, che abbiamo avuto di mira
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            nella sua instituzione” .
               Nel 1816, poi, si assestarono alcune questioni. Per quanto riguarda l’organizza-
            zione si segnala che essa era di tipo esclusivamente territoriale, organizzata in divi-
            sioni, con competenza provinciale corrispondente a quella attribuita ai governatori
            militari, rette da maggiori dei Carabinieri, compagnie rette da capitani, luogotenen-
            ze da luogotenenti, suddivisioni (istituite poco dopo) rette da marescialli d’alloggio
            e stazioni rette da brigadieri. Si deve segnalare che per l’impiego in operazioni
            secrete, difficili e rilevanti, ed al cui esito vi ostasse l’apparenza dell’uniforme,
            o delle armi, i sottufficiali ed i carabinieri avrebbero potuto svolgere servizio con
            vestiario borghese ma, in tal caso, si sarebbero dovuti munire di una speciale carta
            di travestimento concessa dal proprio capitano.
               Un ultimo aspetto previsto dalle Regie Determinazioni del 1816 riguardava la
            registrazione del servizio quotidianamente svolto dal personale. Erano espressa-
            mente disposti per ogni brigata (stazione): un giornale di servizio ordinario, per in-
            dicare il servizio giornalmente assolto; un libro delle reviste degli ufficiali superiori
            e uno delle ispezioni di quelli inferiori che riportava anche gli ordini da questi im-
            partiti durante le visite che tutti gli ufficiali erano tenuti a effettuare periodicamente
            (ad esempio nel caso dei capitani, tre volte all’anno per ciascuna delle brigate alle
            proprie dipendenze) (art. 25).


            20   Non si condivide quanto detto da Broers, secondo il quale “il concetto della polizia pie-
            montese nei primi anni dopo la Restaurazione era molto diverso da quello francese, ma è
            interessante osservare come dopo due, tre anni, sotto Balbo, le strutture di polizia si fosse-
            ro rapidamente adeguate al modello francese: i carabinieri reali dipendevano dal ministe-
            ro degli affari interni, ma dopo due o tre anni sarebbero dipesi dal ministero della guerra”.
            liVio antonielli (a cura di), La polizia in Italia nell’età moderna, Soveria Mannelli, Ru-
            bettino, 2002, p. 29.
            21   r. denicotti, Delle vicende cit., p. 83-4.
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