Page 27 - Repertorio degli Ufficiali dei Carabinieri Reali 1814-1871
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dei singoli rispetto la semplice identità di status” .
Per i venticinque ufficiali del Corpo al 9 agosto 1814 la selezione, legata eviden-
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temente alle attività di servizio, fu durissima . Complessivamente, riepilogando
alcuni dati, nello stesso anno di fondazione del Corpo furono sostituiti il colonnello
comandante, un tenente e un sottotenente; l’anno successivo furono allontanati tre
capitani, un tenente e un sottotenente. Nel 1816, furono trasferiti ad altri corpi o al-
trimenti congedati due capitani, tre tenenti e due sottotenenti. Negli anni successi-
vi, un ufficiale all’anno fu passato tra i trattenuti, trasferito, congedato o comunque
allontanato e, in particolare, nel 1817 un capitano, nel 1818 l’aiutante maggiore,
nel 1819 un sottotenente, nel 1820 un altro sottotenente. Nel 1821 e a seguito dei
moti rivoluzionari, uno dei primi tenenti, Camillo Beccaria, nel frattempo divenuto
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maggiore e un “antico” sottotenente Ardingo Trotti . I rimanenti tre superstiti del
primo nucleo di ufficiali riuscirono a progredire di carriera terminando il servizio
nel 1828, nel caso di Domenico Antonio Agnelli uno dei sottotenenti presenti sin
dal 1814, mentre gli ultimi due ufficiali sopravvissuti, Carlo Morra di Lavriano e
Giacinto Cottalorda, entrati rispettivamente con i gradi di tenente e sottotenente,
terminarono l’esperienza nei Carabinieri nel 1831 e nel 1837 quali colonnelli co-
mandanti in secondo del Corpo.
È evidente che già nel 1816, con le nuove disposizioni sul Corpo emanate alla
fine dell’anno, ben 15 ufficiali (tra cui i vertici del giovane organismo) erano stati
eliminati. Complessivamente, in meno di sette anni, si verificò un ricambio quasi
completo degli ufficiali.
Inoltre, nel 1815 con la costituzione della Divisione di Genova (competente su
tutto il ducato) a seguito del passaggio di quei territori nell’ambito del Regno di
Sardegna, la forza crebbe a 1545 uomini. In ogni caso, poco dopo, con la riorganiz-
zazione del Corpo in data 9 novembre 1816, la forza organica subì un forte muta-
mento con: 69 ufficiali, di cui 1 colonnello, 1 luogotenente colonnello, 4 maggiori,
2 capitani comandanti, 18 capitani, 2 luogotenenti comandanti, 18 luogotenenti,
10 sottotenenti comandanti, 10 sottotenenti, 1 aiutante maggiore, 1 sotto-aiutante
maggiore, 1 quartier mastro; 69 marescialli d’alloggio; 324 brigadieri e 1606 ca-
29 gioVanni aliBerti, élites e modello nobiliare nel secolo XIX, in gioVanni aliBerti, lUigi
roSSi (a cura di), Formazione e ruolo delle elites nell’Età Contemporanea, Napoli, Edizio-
ni Scientifiche Italiane, 1995, p. 9.
30 Elenco riportato integralmente in R. denicotti, Delle vicende cit., p. 76. Calanca sottoli-
nea anche che “appartenevano quindi per l’80 per cento all’”ancien régime”, mentre per il
20 per cento provenivano da coloro che avevano prestato servizio nell’esercito francese”.
alVaro calanca, Storia dell’Arma dei Carabinieri, Foggia, Bastogi, 1985, III vol, 1° vol.
Dalle origini al 1848, p. 26.
31 g. MarSengo, g. parlato, Dizionario dei Piemontesi compromessi cit., I vol., pp. 46-7.
32 Ivi, II vol., p. 256. Si ricordi comunque che il Trotti continuò la sua carriera nell’eserci-
to. Tra gli altri, ebbe l’incarico, quale luogotenente generale, di comandare la seconda di-
visione attiva che partecipò al combattimento della Cernaia il 16 agosto 1855 in Crimea.