Page 6 - Repertorio degli Ufficiali dei Carabinieri Reali 1814-1871
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Presentazione
Col. Matteo Paesano
Capo dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa
Presidente della Commissione Italiana di Storia Militare
ell’ambito delle iniziative culturali della Commissione Italiana di
Storia Militare - CISM (in fase di riorganizzazione e trasferimento delle
N competenze), il suo Presidente è lieto di presentare, tra i volumi editi nel
a
corso del 2013, quello del Tenente Colonnello Flavio Carbone, Capo 2 Sezione
“Documentazione” dell’Ufficio Storico del Comando Generale dell’Arma dei
Carabinieri e rappresentante nazionale nel Comitato degli Archivi Militari inserito
nell’ambito della Commissione Internazionale di Storia Militare (CIHM).
Il poderoso lavoro rappresenta una prima assoluta nel panorama degli studi
militari, poiché consente la valorizzazione di una piccola, ma significativa parte
del patrimonio culturale che le Forze Armate custodiscono, offrendone la fruizione
ad un pubblico quanto mai ampio. Per tale iniziativa, il libro si pregia di avere an-
che la prefazione del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale
di Corpo d’Armata Leonardo Gallitelli, che si ringrazia per aver voluto consentire
la realizzazione del progetto.
La soddisfazione è maggiore in quanto si tratta del primo prodotto editoriale
che, in qualità di Presidente della Commissione Italiana di Storia Militare / Capo
Ufficio Storico del V Reparto di SMD, ho il piacere di presentare nell’articolato
panorama della Storia dell’Arma dei Carabinieri, oramai prossima a festeggia-
re il bicentenario della fondazione, avvenuta nel lontano 13 luglio 1814. In tale
contesto si può quindi inserire il Repertorio degli Ufficiali dei Carabinieri Reali
che parte proprio dalla fondazione del Corpo nell’immediata Restaurazione, per
terminare all’indomani della presa di Roma del 1870.
Uno strumento di lavoro e di approfondimento indispensabile per chi, proprio
in vista della ricorrenza celebrativa di un lungo percorso di abnegazione e dovere,
intenda conoscere le vicende di uomini che hanno preso parte, spesso da prota-
gonisti silenziosi, alla vita nazionale. Va detto che tale contributo ha un carattere
particolare che ne consente la fruizione per una moltitudine di interessi: innanzi-
tutto la visione che oggi si potrebbe definire interforze in virtù degli interessanti
percorsi di carriera di molti ufficiali; in secondo luogo, l’attenzione per la pro-
venienza geografica, sociale e culturale di tali uomini. Non solo nobili ma anche
ceto medio e ‘semplici’ carabinieri che, aspetto significativo ben evidenziato nel
saggio che introduce l’opera, riuscirono a raggiungere posizioni di tutto rispetto