Page 84 - Repertorio degli Ufficiali dei Carabinieri Reali 1814-1871
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Gli ufficiali dei carabinieri reali (1814-1871)                          LXXXIII


              Conclusioni








                  l percorso seguito nel presente studio inizia dalla fondazione del Corpo e
                  termina all’indomani della presa di Roma. Nel corso di oltre cinquant’anni
              I di storia le vicende del Corpo e poi dell’Arma si intrecciano strettamente
              con quelle del territorio e della società in forte trasformazione. In tali prospettive,
              si intersecano le esperienze di molti ufficiali dei Carabinieri (e del Reggimento
              Cavalleggeri di Sardegna) enunciate precedentemente. L’“iter” professionale, so-
              ciale e di vita che emerge nelle pagine trascritte assume particolare importanza sia
              perché valorizza una parte quantitativamente modesta, ma non per questo meno
              significativa, del patrimonio culturale custodito dall’Istituzione; sia in quanto testi-
              monia concretamente il contributo di chi ha incarnato la storia dei Carabinieri sin
              dall’origine e ha vissuto in prima persona il lungo e complesso periodo politico,
              sociale e militare che hanno portato all’unificazione del nostro Paese. Un ulteriore
              aspetto che sembra emergere è la forte tenuta e la notevole flessibilità dell’Arma
              nell’adeguarsi rapidamente ai numerosi interventi che hanno variato l’ampiezza
              territoriale e la consistenza degli organici, sia in espansione e sia in contrazione.
              In tale lavoro, certamente, è stato possibile tracciare unicamente alcuni aspetti es-
              senziali della struttura, dell’attività e dell’evoluzione dei Carabinieri (e del Reg-
              gimento Cavalleggeri di Sardegna), ma si ritiene sufficiente per ricavare il primo
              bilancio di un organismo che sin dall’inizio si rivela affidabile per lealtà e capacità
              ed efficiente per tempestività e aderenza operative, subito in grado di assolvere
              i delicati e gravosi compiti istituzionali ad esso devoluti, attento conoscitore del
              territorio e osservatore delle situazioni socio-politiche contingenti. Per tutto ciò era
              indispensabile che fosse attribuita ai sottufficiali una autonoma gestione del territo-
              rio, sia pure compresa nell’ambito dei vincoli gerarchici. Tale autonomia costituiva
              uno degli elementi distintivi dei Carabinieri Reali rispetto al resto dell’Esercito di
              cui, comunque, all’epoca faceva parte, al primo posto per rango militare. Una par-
              ticolarità, giustamente esaltata, che connotava fortemente i sottufficiali del Corpo
              in paragone agli altri. E proprio i sottufficiali si sarebbero rivelati una componente
              fondamentale, non solo per le loro responsabilità, per il prestigio e per la professio-
              nalità, ma anche nella progressione della carriera quali ufficiali, in periodi storici
              nei quali l’ascesa sociale a tali livelli rappresentava, in altri settori della società
              e della vita militare, l’eccezione piuttosto che la regola. Invece, nei Carabinieri,
              tali possibilità costituiscono un ulteriore fattore di coesione dell’Istituzione oggi
              oramai bicentenaria. Le necessità relative ai tempi di guerra e alla riorganizzazio-
              ne offrirono numerose possibilità nel settore del reclutamento, aperto appunto ai
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