Page 82 - Repertorio degli Ufficiali dei Carabinieri Reali 1814-1871
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Gli ufficiali dei carabinieri reali (1814-1871) LXXXI
sino al 29 ottobre 1861, quando lo mutò in Presidente del Comitato. Su Lovera
non si può fare a meno di approfondire qualche aspetto in più rispetto ai restanti
Comandanti Generali. Infatti, egli ebbe il difficile compito di subentrare nel Co-
mando del Corpo al termine della prima fase della Prima Guerra d’Indipendenza
per gestire poi la seconda fase e tutto il periodo successivo. Indubbiamente, Lovera
si mostrò un Comandante attento ai bisogni del Paese e della popolazione come a
quelli propri dei Carabinieri. A tal proposito, basti pensare che, alla ripresa delle
operazioni belliche, egli fornì un contingente per la sicurezza e tutela del sovrano
ben più modesto di quello predisposto per la prima fase della campagna bellica ove
si era reso protagonista dell’epica carica di Pastrengo. Ciò esclusivamente perché,
con l’impiego dei tre squadroni, si erano chiuse numerose stazioni e ciò aveva avu-
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to come evidente conseguenza un’impennata dell’attività criminale in Piemonte .
Basti ciò a dimostrare l’attenzione ai bisogni della collettività e a garanzia del ne-
cessario esercizio dell’azione di contrasto alla criminalità. Il riconoscimento per il
lungo lavoro fu dapprima la nomina a senatore, giunta il 13 marzo 1864 e quindi la
concessione della croce di commendatore dell’Ordine militare di Savoia il 4 luglio
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1867, poco prima di cessare dal servizio attivo . Un segno evidente e tangibile
di quanto Lovera aveva fatto nel potenziare l’efficacia dell’azione dei Carabinieri,
dai momenti successivi alla carica di Pastrengo sino alla concreta costruzione del
neonato Regno d’Italia. Ciò soprattutto grazie alla capacità di gestire, attraverso la
presidenza dell’organo collegiale di coordinamento quale il Comitato dell’Arma,
la presenza e il consolidamento dell’Istituzione a presidio della legalità su tutto il
territorio nazionale al quale si era giunto poco prima del suo congedo anche il Ve-
neto al termine della Terza Guerra d’Indipendenza. A Lovera succedette il luogote-
nente generale Antonio Massidda dall’11 agosto 1867 al 1° luglio 1869; dal giorno
successivo e sino al 17 maggio 1877, l’incarico fu retto da luogotenente generale
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Luigi Incisa Beccaria di Santo Stefano . Con la nomina di Incisa si interruppe per
qualche anno l’attenta decisione assunta sin dal 1822 di nominare quale massimo
rappresentante un ufficiale proveniente dall’Arma.
Contemporaneamente si deve precisare che, oltre a Luigi Provana di Bussolino
che ebbe la nomina a colonnello dei Carabinieri Reali nelle primissime settimane
di costituzione del Corpo, vi furono altri ufficiali che ricoprirono incarichi che si
potrebbero definire “vicari” e in particolare ben sette furono nominati Sotto Ispet-
tori (dell’Ispezione Generale dei Carabinieri Reali) e Comandanti in 2° del Corpo;
160 Mario pagano, La carica dei Carabinieri a Pastrengo, su “Rassegna dell’Arma dei Ca-
rabinieri”, anno XVIII, n. 3, maggio – giugno 1970, pp. 459-467 e, in particolare, p. 461.
161 Lovera fu l’unico ufficiale in quel periodo, insieme al Generale Cavalli, scienziato e in-
ventore di materiali d’armamento, a ricevere un riconoscimento così importante per meriti
distinti da quelli bellici, Virgilio ilari – flaVio carBone, Lineamenti storici cit.
162 coMando generale dell’arMa dei caraBinieri, Annuario degli Ufficiali dei Carabinie-
ri, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1955, p. III e r. denicotti, Delle vicende cit., p.
205.

