Page 19 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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Controguerriglia e Controllo del territorio

            APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO
            E CAPACITÀ DI ADATTAMENTO





               Secondo  una  ben  nota  pubblicazione  dottrinale  statunitense in  materia  di
            controguerriglia, o per usare un termine oggi più in voga, di contro-insorgenza,
            un’insorgenza può essere definita come una forma di lotta organizzata e protratta
            nel tempo che, investendo l’ambito politico-militare, mira a indebolire la capacità
            di controllo e la legittimità di un governo in carica, di una potenza occupante,
            o di qualunque altra forma di autorità politica, e nel contempo a incrementare
            la capacità e l’ampiezza di controllo degli insorti, o insorgenti.  La traduzione,
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            per quanto libera, è tuttavia abbastanza fedele da permettere di comprendere
            subito  che  l’elemento  centrale  è  il  controllo  politico  di  una  popolazione,  e
            che l’obiettivo di ognuna delle due parti in campo è indurla ad accettare come
            legittima l’autorità che esercita o intende esercitare. Da questo concetto base
            deriva l’ovvia conseguenza che, se è vero che una strategia di controinsurrezione
            non può e non deve esaurirsi in misure di carattere militare, e che le possibilità
            di  vittoria  dipendono  dall’abilità  nel  guadagnare  il  sostegno  o  quanto  meno
            la neutralità della popolazione, è anche vero che in quanto forma di guerra la
            controinsurrezione  rimane  comunque  lo  scontro  tra  gruppi  organizzati  che
            fanno uso della forza, ciascuno dei quali per prevalere deve essere in grado di
            generare il livello di violenza funzionale ai suoi scopi. Ciò significa che non esiste
            una soluzione universale e che il tema counterinsurgency va declinato secondo le
            caratteristiche  peculiari  dell’ambiente  e  in  accordo  alle  sensibilità  politiche  e
            culturali del momento, adottando le soluzioni di volta in volta più idonee a livello
            tattico, ivi incluso quanto attiene all’inevitabile ricorso alla forza militare. Il fatto
            che una campagna di controinsurrezione abbia avuto successo non significa che
            quella soluzione sia valida ovunque e in ogni tempo, e la stessa impostazione
            può rivelarsi fallimentare in un altro contesto per quanto simile questo possa
            sembrare. Inoltre non si può dimenticare che a definire la tipologia e l’efficacia
            della  risposta  alla  minaccia  rappresentata  dagli  insurgent  concorre  in  misura
            determinante  la  cultura  organizzativa  della  struttura  militare  che  deve  farvi
            fronte, cultura organizzativa che ha radici profonde e muta nel tempo molto più
            lentamente della dottrina, che pure da essa trae alimento.





            1   U.S. Army Field Manual No. 3-24 – Marine Corps Warfighting Publication No. 3-33.5, The
               U.S. Army - Marine Corps Counterinsurgency Field Manual, Chicago, The University of Chicago
               Press, 2007, p. 2.


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