Page 271 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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La Difesa DeL sahara Libico (1940-1943)
Libico, affiancando una sempre più agile e potente componente mobile alla
indispensabile componente fissa, a cui spettava dare concretezza all’autorità
italiana sulla regione e assicurare nel contempo il controllo degli snodi carovanieri
e dei posti d’acqua, da utilizzare come perni di manovra, come pure dei campi
di atterraggio, essenziali per l’azione coordinata del binomio velivolo-mezzo
ruotato.
Secondo gli intendimenti di Supercomando ASI il potenziamento delle forze
mobili, da equipaggiare con automezzi adatti al deserto, doveva essere finalizzato
a stabilire una solida difesa avanzata nella zona di Umm el Araneb, Gebel
Demuazè e Uau el-Chebir, fino a quel momento presidiata da una rete di semplici
avamposti, e a creare un robusto nucleo di manovra da impiegare all’occorrenza
per rafforzare l’occupazione della stessa zona avanzata o per condurre puntate
offensive oltre frontiera. Venne così costituita un’altra compagnia sahariana, la
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a
6 , attivata il 20 marzo rimpiazzando la 1 da tempo distaccata in Cirenaica, e fu
a
ridisegnata la struttura di queste unità e delle compagnie mitraglieri da posizione
al duplice scopo di renderle più snelle e di incrementarne la potenza di fuoco.
Il 25 marzo fu stabilito che le compagnie libiche da posizione, create per
trasformazione delle compagnie mitraglieri, avrebbero avuto un plotone
comando, articolato su una squadra comando e una squadra mortai da 81 mm
su 2 armi, e un numero di plotoni misti variabile da due a quattro, ciascuno
con una squadra fucilieri, una squadra mitraglieri su 2 armi, una squadra armi
da 20 mm, pure su 2 armi, e una squadra cannoni con un pezzo da 47/32. Il
comandante di compagnia e i comandanti di plotone erano italiani, come pure
due sottufficiali e due militari di truppa, mentre erano libici i 22 graduati e soldati
che completavano l’organico del plotone comando e i 36 di ciascun plotone
misto. Nell’ipotesi di una compagnia con due plotoni misti si aveva una leggera
riduzione dell’organico rispetto alla compagnia mitraglieri da posizione, che
in linea teorica tra la squadra comando e i due plotoni schierava tre ufficiali,
un sottufficiale e tre militari di truppa italiani, 110 graduati e soldati libici con
12 mitragliatrici, ma si aveva anche un consistente incremento della capacità di
combattimento.
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Per quanto riguardava le compagnie sahariane, oltre al plotone comando,
con un ufficiale, tre sottufficiali, due soldati italiani e 18 tra graduati e soldati
libici, erano previsti un plotone fucilieri, con 2 mitragliatrici leggere, un plotone
mitraglieri, con 2 mitragliatrici pesanti, un plotone cannoni da 20 mm, su 3 armi,
e un plotone cannoni da 47/32, sempre su 3 armi, tutti comandati da un ufficiale
127 Supercomando A.S.I., telegramma n. 01/4537 del 21 marzo 1942, AUSSME, Rep. I-4, b. 18,
f. 2.
128 A. MOLINARI, Desert Raiders op. cit., p. 33-34.
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