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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”


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            393 , distaccata dal 160° Gruppo C.T., fu rischierata da Sebha a Umm el Araneb
            dove nel primo pomeriggio del 7 marzo venne sorpresa a terra da 2 Lysander.
            Le bombe degli attaccanti ferirono un ufficiale, il tenente Edoardo Sorvillo della
            394  Squadriglia e distrussero il suo CR.42 danneggiandone un altro, ma i due
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            biplani rimasti indenni riuscirono a decollare in tempo utile per dare la caccia
            a uno dei velivoli francesi e il sergente maggiore Antonono Malavasi, anch’egli
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            della 394 , lo colpì ripetutamente costringendolo ad atterrare nel deserto con il
            mitragliere ferito in modo grave. Quando però il pilota italiano si allontanò certo
            della sua vittoria, il pilota francese, tenente Marcel Finance, tornò a bordo del
            velivolo crivellato di colpi, sistemandovi in qualche modo anche il compagno
            ferito, e riuscì a decollare per tornare al campo.
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               La ricognizione aerea, ostacolata dalle nuvole di sabbia sollevate dal vento,
            aveva difficoltà a localizzare i reparti motorizzati francesi e nei comandi italiani,
            anche se c’era la sensazione di aver ripreso l’iniziativa, permaneva una sostanziale
            incertezza sulla loro dislocazione e soprattutto sulle loro intenzioni. Non potendo
            quindi sapere che la sera del 7 marzo Leclerc aveva impartito l’ordine di ritirata,
            Supercomando ASI riteneva che le sue forze si trovassero ancora nella zona di
            Hammera, con l’obiettivo di attestarsi saldamente nelle oasi più meridionali, a
            protezione delle sue basi lungo la linea area dal Ciad al Sudan e a premessa di
            future iniziative verso la Tripolitania. In questo scenario all’aviazione sahariana
            era richiesto di sviluppare la sua attività di ricognizione a livello strategico verso
            Tazerbo,  Cufra,  Bardai,  Zouar,  Tummo,  sfruttando  fino  all’estremo  limite
            l’autonomia dei velivoli, e a livello tattico di esplorare la regione delle oasi per
            localizzare gli elementi avversari che ancora vi si trovassero. Nel contempo, per
            frustrare quello che veniva ritenuto il disegno operativo dell’avversario, veniva
            ordinato al Comando del Sahara Libico di rioccupare le località di Gatrun e
            Tegerhi e di rafforzare la difesa delle oasi dove esistevano campi d’aviazione
            avanzati. In questa prospettiva veniva anche ordinato di trasferire a Hon il LV
            Battaglione Complementi della Divisione Savona, di completare al più presto la
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            dotazione di automezzi delle compagnie sahariane 4  e 5  e di costituirne una
            sesta.
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               La visibilità rimaneva cattiva e i primi risultati si sarebbero quindi avuti soltanto
            il 9 marzo, all’indomani del grave incidente che a Sebha causò la distruzione di
            un trimotore S.79 precipitato in decollo con la morte dei 6 uomini di equipaggio.



            121   D. CORBONNOIS, L’odyssée de la Colonne op. cit., p. 121. Si veda anche http://surfcity.kund.
               dalnet.se/italy_bertonasso.htm, da cui risulta che l’attacco sarebbe stato condotto da un solo
               Lysander.
            122   Comando  Superiore  Forze Armate  Africa Settentrionale, Stato Maggiore, 01/4006/OP
               dell’8 marzo 1942, AUSSMA, Rep. LT-1 B1/37.


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