Page 265 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
P. 265
La Difesa DeL sahara Libico (1940-1943)
Francia Libera. Un solo equipaggio del resto dichiarò di aver effettivamente
sganciato sull’obiettivo assegnato, mentre gli altri due riferirono di averlo
fatto su località non identificate, evidentemente Brach e Sebha. L’aeroporto di
Murzuch fu ancora attaccato alle 16:55, sempre senza che si registrassero vittime
o danni, ma da un solo bombardiere. Non avrebbe potuto essere diversamente
considerate le vicissitudini del rientro: degli altri due velivoli infatti uno aveva
smarrito la rotta ed era atterrato senza carrello nei pressi di Aouzou, dove i tre
uomini di equipaggio furono recuperati dal Potez 540 aggregato alla squadriglia
Nantes, l’altro era sceso per lo stesso motivo nei pressi di Kayougué, e ne sarebbe
ripartito soltanto l’indomani. Il velivolo perduto sarebbe stato prontamente
rimpiazzato, ma l’ambiente del deserto si confermava quanto mai difficile per
gli inesperti equipaggi della Francia Libera, e in questo ciclo operativo il GR1
sarebbe tornato in azione solo per una ricognizione su Sebha e Brach, eseguita il
6 marzo e in parte vanificata dalle condizioni atmosferiche.
119
Il 3 marzo, mentre si attendeva a Hon l’arrivo del generale di brigata aerea
Ruggero Bonomi, comandante del Settore Aeronautico Ovest, con un’aliquota
di velivoli S.79 e CR.42, la colonna Leclerc con i suoi elementi sparpagliati e
dispersi stava perdendo l’iniziativa. Il giorno dopo, con l’intensificarsi dell’attività
dell’aviazione sahariana che in giornata localizzava e attaccava gruppi di automezzi
a nord di Zuila, a est di Tegerhi e nella zona di Gatrun, sfumava anche il tentativo
di Leclerc di raggruppare le sue forze per rilanciarne l’azione verso Umm el
Araneb. In questa fase, nel tardo pomeriggio del 6 marzo, mentre dirigeva a
sud, la Patrouille A costrinse comunque alla resa con il fuoco dei suoi mortai
la stazione carabinieri di Uau el-Chebir, 180 chilometri a sud-est di Zuila e sede
di una colonia penale agricola per libici. La guarnigione, non più di 9 uomini,
oppose comunque una significativa resistenza ed ebbe 2 morti e 2 feriti prima
di capitolare, anche per il tradimento di un detenuto che rivelò agli attaccanti i
a
particolari dell’organizzazione della difesa. Nelle stesse ore la 4 Compagnia
120
Sahariana interveniva in soccorso del presidio di Umm el Araneb, allontanandone
con il concorso della 3 elementi della Patrouille D e del Détachement Hous.
a
Tra Hon, Sebha e Tmessa la ricognizione aerea italiana non trovava più nulla
da segnalare e l’attenzione si spostava più a sud, con gli S.79 e i CR.42 arrivati
in rinforzo ad affiancare i Ghibli. In questo contesto una sezione di 4 biplani
a
FIAT, costituita da due velivoli della 394 Squadriglia, uno della 375 e uno della
a
119 D. CORBONNOIS, L’odyssée de la Colonne op. cit., p. 121.
120 R. H. RAINERO, Il Sahara Italiano op. cit., p. 198. Agli ordini dell’appuntato dei Carabinieri
Giovanni Cafiero, il presidio era composto da un carabiniere italiano, 5 carabinieri libici
e 2 radiotelegrafisti. Caddero in combattimento un caporalmaggiore radiotelegrafista e un
carabiniere libico, e rimasero feriti l’appuntato Cafiero e un carabiniere libico. A Cafiero
sarebbe stata concessa la Medaglia d’Argento al Valor Militare.
263