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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”


            gaullisti” e belgi con obiettivo ultimo la stessa Tripoli.  La minaccia non si
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            sarebbe poi concretizzata, ma l’attenzione verso i confini meridionali della Libia
            sarebbe rimasta alta. Il 20 gennaio 1942 un rapporto del servizio informazioni
            dell’esercito, nel segnalare che pochi giorni prima il generale De Gaulle aveva
            passato in rassegna a Gibilterra reparti francesi imprecisati preannunciandone il
            prossimo impiego nel teatro operativo africano, avvertiva che a sud del Tibesti
            era in corso il concentramento di forze della Francia Libera destinate a invadere
            il Fezzan, eventualmente  con  l’appoggio dei  fuorusciti  libici  facenti  capo ad
            Ahmed Sef en-Nasser a suo tempo riparato oltre frontiera.
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               Alla metà di febbraio i vari elementi della colonna Leclerc erano raccolti tra
            Zouar, Wour e Bardai, in prossimità del confine libico, dove erano stati fatti
            affluire i rifornimenti necessari, e il giorno 17 si mossero verso i loro obiettivi.
            La Patrouille D, dopo aver catturato il 27 febbraio una pattuglia di una decina di
            uomini della 1  Compagnia Meharisti a Uigh el-Chebir, si diresse a nord verso
                          a
            Umm el Araneb, mentre il Détachement Hous, sfruttando al meglio la copertura
            offerta dalla cattiva visibilità, puntò a tutta velocità su Gatrun, 130 chilometri
            a sud-est di Murzuch, dove si trovavano una stazione carabinieri e un piccolo
            distaccamento di meharisti. Nelle prime ore del mattino del 1° marzo i suoi veicoli
            si presentarono ai margini dell’oasi rimanendo però insabbiati a breve distanza
            dall’obiettivo. Il maggiore Hous, divisi i suoi uomini in piccoli gruppi, proseguì
            l’avvicinamento  a piedi, riuscendo  a ingannare  la vigilanza  della sentinella  di
            vedetta sulla torre del fortino, persuasa di avere a che fare con qualche gruppo
            di pastori nomadi. Gli attaccanti poterono così irrompere di sorpresa all’interno
            della cinta delle mura dove furono catturati 3 italiani e una dozzina di libici, e
            nel breve scontro a fuoco rimase ucciso un altro militare libico.  La consistenza
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            delle forze francesi fu quantificata in una ventina di automezzi da un Ghibli
            che verso le 10, dopo aver sorvolato per circa 20 minuti l’oasi, si abbassò a
            spezzonare e mitragliare le camionette colpendone un paio ma incassando anche
            una raffica di mitragliatrice che ferì l’ufficiale osservatore.  Il silenzio della radio
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            di Gatrun, che per tutto il giorno non rispose più alle chiamate, fu un’implicita
            conferma della sorte della piccola guarnigione.


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            108   Telegramma n. 6127 del 21 ottobre 1941, proveniente da 5  Squadra Aerea e indirizzato a
               SUPERAEREO, AUSSMA.
            109   Stato Maggiore Regio Esercito, Servizio Informazioni Esercito (S.I.E.), Attività del generale
               de Gaulle nell’imminenza della ripresa offensiva britannica in Libia, promemoria s.n. del 20 gennaio
               1942, AUSSME, Comando Supremo, Rep. I-4, b. 18, f. 2.
            110   Il  presidio  di  Gatrun,  agli  ordini  del  vicebrigadiere  dei  Carabinieri  Agostino  Patané,
               era costituito da 2 soldati radiotelegrafisti italiani, 6 carabinieri libici e 7 meharisti, con 2
               mitragliatrici Schwarzlose  oltre all’armamento individuale. (R.  H. RAINERO,  Il Sahara
               Italiano op. cit., p. 192)
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            111   SUPERAEREO da 5  Squadra Aerea, n. 6074 del 7 marzo 1942, Rep. B-1/15, AUSSMA.

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