Page 259 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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La Difesa DeL sahara Libico (1940-1943)
20 mm e ad alcuni mortai, e il Groupement d’Attaque Dio aveva anche una
sezione d’artiglieria con un obice da 45 libre. L’appoggio aereo era assicurato dal
Groupe de Reconnaissance n°1 (GR1) Bretagne, attivato il 1° gennaio in Ciad e
rischierato il 23 febbraio nei pressi di Zouar, in una valle profonda e incassata
che offriva una buona protezione a uomini e materiali. Delle sue due squadriglie
la Nantes disponeva di 3 bimotori Glenn-Martin Maryland già dell’aviazione
francese, la Rennes di 5 Westland Lysander.
Per quella che le fonti francesi chiamano la prima campagna del Fezzan,
a ciascuna unità fu assegnato uno specifico compito: la Patrouille A doveva
spingersi nell’area Hon-Brach-Sebha, il Détachement Guillebon nell’area Tmessa-
Zuila-Um el Araneb, il Détachement Hous, insieme con la Patrouille D e con
il supporto del Groupement d’Attaque Dio, doveva assumere il controllo della
zona compresa tra Uau el-Chebir e Tegerhi per poi dirigersi a nord verso Umm el
Araneb in appoggio al Détachement Guillebon. I meharisti del GNT e la sezione
autoblindo, infine, avevano il compito di coprire le linee di comunicazione e
presidiare la base avanzata di Hauserr, tra Bardai e Zouar.
Si trattava di un piano molto articolato il cui punto debole era quello di non
individuare uno scopo preciso, un end state, limitandosi a proporre una successione
di attacchi a obiettivi anche molto distanti fra loro nella convinzione che, a dispetto
della relativa scarsa consistenza delle singole pattuglie, queste avrebbero potuto
avere puntualmente la meglio sfruttando il fattore sorpresa e una presunta scarsa
combattività dei difensori. Rispetto a un anno prima però, le guarnigioni italiane
erano in allarme e, anche se non tutte le misure di potenziamento avevano potuto
essere attuate, in particolare per quanto riguardava la componente aerea, grazie
agli sforzi di Piatti Dal Pozzo il dispositivo del Sahara Libico poteva contare
su una non trascurabile capacità di reazione dinamica. Nel febbraio del 1942,
4 delle 5 compagnie sahariane motorizzate erano completamente equipaggiate
e pronte a entrare in azione e i presidi principali erano stati rafforzati con
batterie d’artiglieria, armi controcarro e mitragliere da 20 mm. Nel complesso
il dispositivo continuava a essere piuttosto statico, con una netta prevalenza dei
reparti “da posizione” rispetto ai reparti mobili, e la sua efficacia era sempre
condizionata dalla limitata affidabilità dei reparti libici, ma c’erano le premesse
per poter contrastare validamente l’azione di forze “leggere” con alle spalle un
percorso di parecchie centinaia di chilometri nel deserto.
Un’iniziativa delle forze della Francia Libera nel Fezzan era attesa dagli italiani
sin dall’autunno quando, nel dare notizia di una imminente offensiva britannica,
in data 21 ottobre il comando della 5 Squadra Aerea aveva richiesto allo Stato
a
Maggiore Aeronautica l’urgente assegnazione di velivoli S.79 per le esigenze del
Sahara Libico, destinato con tutta probabilità a essere attaccato da reparti “de
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