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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”
FEZZAN, MARZO 1942
L’obiettivo primario di Leclerc nel pianificare una seconda operazione oltre
frontiera dopo la presa di Cufra era ancora quello di dimostrare la capacità delle
forze della Francia Libera di agire autonomamente, senza l’appoggio dell’alleato
britannico. Era quindi un obiettivo soprattutto politico, ed è soltanto con
questa chiave di lettura che è possibile dare una valida motivazione al breve
ciclo operativo che nella prima metà del marzo 1942 animò le piste e le oasi
del Fezzan. Le ragioni militari di un’operazione tanto impegnativa dal punto di
vista logistico erano infatti in larga parte svanite con l’esaurirsi dell’offensiva
britannica e con il successivo ritorno controffensivo italo-tedesco, tanto più
che il rafforzamento del dispositivo di difesa del Sahara Libico faceva ritenere
improbabile un altro successo tanto clamoroso quanto a buon mercato come
quello ottenuto a Cufra.
Come le forze italiane, anche la colonna Leclerc era stata profondamente
riorganizzata nell’intento di incrementarne mobilità e capacità di combattimento,
seguendo in parte la strada tracciata dal LRDG. Sia la Compagnie Portée che
la 7 Compagnia del RTST erano state articolate in unità a livello di plotone,
a
organizzate come le pattuglie motorizzate degli incursori britannici, con la
possibilità di riunirle all’occorrenza in reparti di formazione identificati con
il nome dell’ufficiale in comando. La Compagnie Portée aveva così dato vita
alla Patrouille A, agli ordini del capitano André Geoffroy, con 40 uomini e
12 autocarri Chevrolet, e al Détachement Guillebon, agli ordini del capitano
Jacques Guillebon, formato dalle pattuglie B e C con un totale di 66 uomini
montati su 24 autocarri Chevrolet e 12 camionette Ford, mentre uomini e mezzi
della 7 Compagnia del RTST furono ripartiti tra la Patrouille D, del capitano
a
Massu, con 40 uomini e 15 autocarri Bedford, e il Détachement Hous, del
maggiore Hous, strutturato su due plotoni con una forza complessiva di 70
uomini e 20 autocarri Chevrolet, 5 autocarri Matford, 2 autocarri Bedford e
una camionetta Ford. Funzioni di sostegno avevano il Groupement d’Attaque
Dio, del maggiore Louis Dio, creato per trasformazione del Groupe Nomade
du Borkou sostituendone i cammelli con 24 autocarri Bedford e 3 SPA di
preda bellica, il Groupe Nomade du Tibesti del capitano Sarazac, con 120
uomini cammellati, e la Section Automitralleuses con 3 autoblindo Marmon-
Herrington.
Tutti gli automezzi erano pesantemente armati con una combinazione di
mitragliatrici, fucili mitragliatori e fucili anticarro, oltre a qualche mitragliera da
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